Come investire a Settembre 2017, considerazioni sui mercati finanziari

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investire a settembre

In questo articolo facciamo il punto su alcune idee per investire a settembre 2017. Chiariamo subito che non si tratta di una sollecitazione all’investimento, bensì di idee da valutare personalmente e per le quali trarre proprie conclusioni.

Chiarito ciò, partiamo da un’analisi contestuale del periodo, che si presenta piuttosto convulso e interessante, da un punto di vista del trading e degli investimenti. Per certi versi, anche un po’ critico.

Infatti, a fare ombra su una buona parte del mercato vi sono i venti di guerra che spirano in Corea del Nord, rinforzati dopo gli ultimi test ordinati da Kim Jong Un e che hanno messo in allerta da codice rosso Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. Nei prossimi giorni quindi andrà seguito sempre con un occhio di riguardo la faccenda, che potrebbe avere risvolti che si ripercuoterebbero non solo sulle valute dei paesi coinvolti, bensì anche sulle tante aziende su cui peserebbero il clima di incertezza e le variazioni della valuta.

Euro Dollaro, a settembre Forex protagonista

asset euro/dollaroNegli ultimi giorni di agosto abbiamo assistito ad un rafforzamento dell’euro contro il dollaro. Questo rafforzamento è stato dovuto innanzitutto al silenzio che la BCE sta adottando a proposito di un tema molto scottante, quale quello del Quantitative Easing. A questo si sono aggiunti i venti di guerra che portano maggiore instabilità per la moneta statunitense.

Partiamo con l’analisi dei due punti per poi proporne un terzo da considerare per valutazioni successive.

Per quanto riguarda il primo punto, ovvero la questione Quantitative Easing, si tratta di un punto decisamente cruciale. Infatti, è stato proprio il Quantitative Easing voluto da Draghi a spingere negli ultimi due anni l’euro più in basso, andando quasi a toccare la parità per poi risalire e attestarsi attorno a quota 1,10. Una quota, questa, piuttosto equilibrata, considerando tutti i fattori sulla bilancia. La fine del Quantitative Easing e soprattutto il fatto che non si parli di proroghe, ha spinto nuovamente l’euro in su. Il silenzio non poteva essere nascosto agli investitori di tutto il mondo, soprattutto considerando che l’EUR/USD è la coppia valutaria più scambiata al mondo. Più il silenzio sulla questione QE continua, più l’euro si rafforza. A fare la differenza, basterebbero anche delle semplici dichiarazioni ufficiose, di Mario Draghi. Il consiglio è quindi quello di tenere orecchie e occhi ben aperti in attesa di notizie, al fine di muoversi di investire o fare trading di conseguenza.

Se vi sarà una dichiarazione riguardante il Quantitative Easing, il mercato EUR/USD molto probabilmente si muoverà con forza sin da subito.

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Per quanto riguarda il secondo punto, ovvero la questione della Corea del Nord, c’è molta più incertezza. Se in tanti pensano che il conflitto sia inevitabile, altrettanti sono dell’idea che quelle di Kim Jong Un siano soltanto strategie per rafforzare il proprio peso in campo internazionale, soprattutto dopo la votazione (con Cina inclusa) delle nuove sanzioni internazionali. La cosa non è andata giù al leader Coreano, che ha iniziato a mostrare un po’ di missili ai paesi confinanti e al mondo. La questione Corea del Nord provoca dei piccoli sobbalzi periodici alle coppie EUR/USD e quelle con il JPY, lo Yen giapponese. Tuttavia, l’inasprirsi di manovre militari potrebbe portare molta più incertezza sui mercati, che potrebbero spaventarsi per numerose ragioni. Si pensi, ad esempio, alle aziende automobilistiche o tecnologiche giapponesi, o quelle che hanno nelle stesse delle forti collaborazioni. Stessa cosa vale per la Corea del Sud.

Nel caso si apra il conflitto, tutte le coppie valutarie con USD e JPY ne verrebbero con alta probabilità influenzate.

Veniamo ora al terzo punto, che riguarda proprio la prima parte del mese di settembre e il calendario economico statunitense. Infatti, molte voci importanti del calendario economico vedono delle stime positive, che se confermate, di fatto rafforzerebbero l’economia USA e quindi anche la sua valuta. Ciò porterebbe ovviamente delle variazioni al ribasso anche sull’EUR/USD.

Ecco i primi dati più importanti per cui ci sarà attesa anche sul mercato Forex:

  • 29 agosto: rapporto sula fiducia dei consumatori in Agosto (previsto al rialzo e confermato ufficialmente)
  • 30 agosto: variazione dell’occupazione non agricola in Agosto (previsto al ribasso ma ufficialmente rialzatosi)
  • 30 agosto: PIL trimestrale, secondo trimestre (previsto al rialzo e ufficialmente rialzatosi in modo ancor più netto)
  • Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione (previsto al rialzo e ufficialmente rialzatosi ma non quanto previsto)
  • 1 settembre: tasso di disoccupazione (previsto stabile)

Il calendario economico continua, perciò andrà tenuto d’occhio per tutto il mese, nelle voci che maggiormente interessano il campo valutario.

IMPORTANTE: a tutte queste voci si aggiunge la più importante, ovvero quella della FED. Occorre sempre prestare attenzione alle notizie riguardanti la Federal Reserve, poiché avendo il potere di variare i tassi in base all’andamento dell’economia, rappresenta l’attore principale per le variazioni di quotazione del dollaro USA. I dati macroeconomici americani sono estremamente importanti poiché potrebbero spingere la FED ad alzare ulteriormente i tassi, cosa che farebbe scendere nettamente il rapporto EUR/USD, così come visto in occasione dei precedenti e recenti rialzi. Di fatto, siamo ancora nel bel mezzo del rialzo dei tassi graduale programmato dalla FED.

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Azioni, occorre contestualizzare

Passiamo ora alle azioni, tenendo conto che il mercato generalmente potrebbe subire le influenze dei punti menzionati in precedenza, ovvero le variazioni del cambio euro/dollaro e la situazione in Corea del Nord.

kim jong unAd esempio, un peggioramento del conflitto potrebbe portare sicuramente più incertezza, soprattutto sui listini americani. Invece, un possibile ma difficile accordo tra ONU e Kim Jon Un porterebbe con molta probabilità ad un maggiore entusiasmo e ottimismo sui mercati.

Per quanto riguarda il cambio euro dollaro, invece, occorre considerare soprattutto quelle aziende il cui cambio tra le due valute va a incidere particolarmente sul proprio bilancio e quindi di conseguenza anche sul titolo quotato. Ad esempio, aziende italiane o europee che vendono negli USA e vengono pagate in dollari, vedranno la valuta dei pagamenti diminuire di valore nei confronti dell’euro. Sotto i riflettori quindi da tenere in considerazione grandi aziende che hanno nell’export negli Stati Uniti una buona fetta di mercato.

Vendere un prodotto da 1000 euro a 1200 (cambio 1,20) o 1100 dollari (cambio 1,10) fa una bella differenza, perciò è normale che quando l’euro è più debole godono in molti, soprattutto chi esporta. Al contrario, il turismo dagli USA in entrata in tal caso fatica un po’.

Tra le azioni da tenere in considerazione, quindi, quelle del manifatturiero con un alto tasso di export, in associazione alle possibili novità sui tassi d’interesse FED, che con un rialzo potrebbe far scendere nuovamente il cambio. Fino a quel momento, la quotazione non dovrebbe distaccarsi troppo da quella attuale, a meno che di peggioramenti dovuti a annunci della BCE riguardanti lo stop del QE e alla situazione in Corea del Nord.

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Titoli azionari specifici, azioni italiane per settembre 2017

Entrando più nello specifico, alcune azioni italiane sono state promosse da alcuni dei più importanti analisti di mercato, perciò sarà interessante vedere come si muoveranno questo mese. Per chi desidera investire a settembre 2017 in azioni, tra i titoli che si potrebbero considerare per delle valutazioni personali vi sono:

FCA  FCA: ad alzare il prezzo obbiettivo delle azioni FCA ci hanno pensato Godlman Sachs che lo ha portato da 19,2 a 25,9 euro. Un bel salto in avanti, insomma, pari a quasi il 30%. Si tratterebbe quindi di un titolo decisamente rilevante, su cui puntare i riflettori e su cui pianificare un approfondimento personale, per un eventuale investimento. E’ di sicuro una delle azioni su cui poter potenzialmente pensare di investire nel mese di settembre 2017. Le ragioni di tale forte incremento nelle previsioni di molti analisti, tra cui compare anche Equita Sim (che ha alzato il target price da 11,6 a 14,1 euro) vi è la possibilità di un’operazione straordinaria che coinvolgerebbe le attività di componentistica.

Exor: non si può parlare di FCA senza parlare anche di Exor, il cui prezzo obbiettivo dei suoi titoli è stato rivisto al rialzo per via delle nuove previsioni sui titoli FCA. Il target price per le azioni Exor, da parte di Kepler Cheuvreux è passato da 50 a 51,4 euro, mentre per Equita Sim è passato da 54 a 57 euro.

brunello azioniBrunello Cucinelli: questa casa di moda è da seguire sempre con molta attenzione. Ultimamente, diverse banche d’affari hanno alzato il target price delle azioni Brunello Cucinalli portandolo tra 21,5 e 24,2 euro. Questo risultato è stato dovuto principalmente alla pubblicazione dei risultati semestrali, che hanno visto un miglioramento e dati incoraggianti per il futuro prossimo. Ai risultati di bilancio si è aggiunto anche l’esito dell’accordo sul Patent Box, l’agevolazione fiscale opzionale per le imprese italiane che fanno reddito su beni immateriali.

Indici azionari, FTSE MIB e internazionali

Dopo le buone notizie per i dati macroeconomici USA, sono arrivate quelle per i dati macroeconomici italiani. Il PIL dell’Italia registrato nel secondo trimestre un incremento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e ben del +1,5% rispetto all’ultimo trimestre 2016. Tale risultato non poteva che creare entusiasmo sul mercato e spingere il FTSE MIB, che quindi oltre al vento in poppa dei dati USA, ha potuto godere finalmente anche di dati interni.

Sullo scenario internazionale, resta comunque l’ombra della Corea del Nord. Per motivi speculatori, così come di difesa in buona fede, ad ogni provocazione segue una piccola scossa.

Considerati tuttavia i nuovi dati macroeconomici, a tali provocazioni gli indici americani e italiano dovrebbero rispondere con più forza, subendo meno influenze.

Tra i vari indici azionari internazionali, quelli da seguire più attentamente sono quelli di:

  • Giappone: è il più grande mercato azionario tra gli stati nemici della Corea del Nord
  • Cina e Taiwan: nonostante non siano nemici, potrebbero subire l’influenza a prescindere dalla reazione cinese, che finora si è posta come “arbitro”
  • USA: comprende così tante azioni e società che operano in tutto il mondo che risulta improbabile non venga influenzato da eventuali novità sul fronte coreano
  • VIX: è l’indice della volatilità. Questo indice potrebbe salire intensamente nel caso vi fossero importanti novità sul fronte di guerra. Non vi sono, al momento, ulteriori scenari che possano interessarlo in modo particolare.

Per quanto riguarda l’Italia, sarà interessante scoprire eventuali impatti dell’attivazione del reddito di inserimento, che dovrebbe aumentare di fatto anche l’indicatore economico dei consumi e potrebbe dare ulteriore spinta all’economia generale del paese. Se si tratti di una manovra in vista delle elezioni, in questa sede non ci interessa. Ciò che conta, per noi, sarà di valutare l’impatto effettivo sull’economia ed eventualmente sul mercato finanziario.

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Materie prime, riflettori sull’oro

oroAnche per quanto riguarda l’oro, il principale fattore di influenza sul suo mercato è dato dalla situazione in Corea del Nord. Il lancio del missile che ha sorvolato il Giappone ha fatto schizzare il prezzo dell’oro per poi vederlo riscendere già nelle ore successive, dopo che in oriente l’aria si è (momentaneamente) calmata e in occidente arrivavano i dati macroeconomici americani.

Il fatto che l’oro sia salito “di botto” dopo la notizia del missile è sintomo che in tanti hanno il “dito sul pulsante”, pronti ad acquistare oro non appena dovesse scattare ufficialmente il conflitto. Questo, ovviamente, è un’ipotesi incerta, perciò l’unica cosa che gli investitori possono fare è di seguire costantemente la situazione, aggiornandosi periodicamente più volte durante la giornata.

Il conflitto, quindi, troverebbe subito riscontro nel prezzo dell’oro, che salirebbe senza alcun dubbio.

Dall’altra parte, nel frattempo, ci sono stati gli ottimi risultati macroeconomici USA, che come abbiamo visto in precedenza, hanno visto un rialzo nel PIL e di altri indicatori sopra le stime. I dati del PIL USA hanno influenzato (al ribasso) anche l’oro poiché il dollaro potrebbe tornare più forte e quindi molti hanno preferito spostare la propria attenzione sul dollaro, in attesa di possibili annunci della FED riguardo ad un ulteriore aumento dei tassi.

Essendo l’oro un bene rifugio, se l’economia invece dà segni di salute, la ricerca del “rifugio” perde leggermente di popolarità. Tutto potrebbe comunque cambiare nel caso di un ipotetico conflitto.

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