Unipol: due possibili strategie per un ingresso long

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Unipol ha vissuto i primi due mesi di quest’anno all’insegna dell’incertezza, ma a partire da metà febbraio ha inviato segnali di ripresa che necessitano di conferme.

Unipol risente inevitabilmente delle incertezze del settore finanziario che hanno colpito più da vicino i bancari, ma che certo non lasciano immuni i protagonisti del comparto assicurativo. Una conferma di ciò giunge dall’andamento negativo mostrato da Unipol nel 2016, archiviato con una flessione di poco meno del 30%, ben superiore a quella registrata dall’indice Ftse Mib.
Al pari di quanto accaduto per molte altre blue chips, anche Unipol da fine novembre ha dato vita ad una bella reazione che ha portato le quotazioni a salire dai minimi di periodo in area 2,6 euro, fin poco oltre i 3,6 euro nel mese di gennaio.
Da quest’ultimo livello però è partito un ripiegamento in direzione dei 3,2 euro, con successiva ripresa dei corsi dalla seconda decade di febbraio. Precisamente il giorno 10 del mese in corso Unipol ha presentato i risultati preliminari del 2016, chiuso con un utile netto in calo da 579 a 535 milioni di euro.
La raccolta diretta assicurativa è scesa del 10,1% a 14,806 miliardi, mentre è andata decisamente meglio quella nel danni, con una contrazione contenuta dello 0,9% a 7,809 miliardi di euro.
Nel complesso i dati sono stati accolti bene dal mercato che non a caso è tornato ad acquistare Unipol, con una rimonta dei corsi verso i massimi di gennaio che al momento hanno frenato nuovamente l’ascesa.
I giudizi espressi dalle banche d’affari sul titolo sono bullish, visto che Banca IMI consiglia di acquistare con un prezzo obiettivo alzato da 3,6 a 4,6 euro e lo stesso rating buy viene assegnato da Kepler Cheuvreux che dopo i dati preliminari del 2016 ha ritoccato il target price da 4,01 a 4,1 euro.
Ottimisti anche i colleghi di Equita SIM che suggeriscono di comprare Unipol con una valutazione più cauta a 3,8 euro. La SIM milanese ha definito migliori delle attese i risultati registrati dal gruppo assicurativo lo scorso anno, segnalando che all’orizzonte ci sono più elementi positivi che negativi.
Dal punto di vista operativo è possibile adottare due strategie, una più aggressiva e l’altra meno speculativa. Chi ha una maggiore propensione al rischio può acquistare Unipol in area 3,55 euro, ossia sui prezzi attuali, con stop a 3,4 euro e obiettivo a 3,7 euro prima e a 3,85/3,9 euro in un secondo momento.
Quanti vogliono rischiare meno posso attendere la rottura dei 3,7 euro, aprendo così posizioni long sulla forza, con stop a 3,55/3,5 euro e obiettivo a 3,85/3,9 euro in un primo momento e a 4/4,1 euro in seconda battuta.

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