CFD
La guida definitiva per chi inizia
(Aggiornata al 2024)
(Aggiornata al 2024)
In questa guida ai CFD scoprirai come fare trading con i Contratti per Differenza. Questi ti consentono di trasformare le tue previsioni sui mercati finanziari in risultati economici. Ti spiegherò come negoziare al rialzo e al ribasso su CFD di azioni, indici di borsa, valute, criptovalute, materie prime, ETF, opzioni e altro ancora.
Per iniziare, ti serve una piattaforma per piazzare gli ordini. Per imparare, ti occorre farlo con un conto demo di pratica, senza il bisogno di depositare. Per scegliere quella più adatta a te, ti consigliamo di visitare la nostra pagina informativa sulle piattaforme di trading.
Ora è il momento di iniziare con la guida ai CFD. Pronto? Iniziamo!
Inizia subito
Le migliori piattaforme gratuite
Capitolo 1
Cosa sono i CFD
Capitolo 2
Leva, Margini, Spread
Capitolo 3
Broker e piattaforme
Capitolo 4
Esempio di trading con CFD
Capitolo 5
Trading CFD di qualità
Capitolo 1
In questo capitolo porremo le basi della nostra guida. Prima di iniziare a fare trading con i CFD, è bene conoscere bene cosa sono, come funzionano e su cosa consentono di negoziare.
Il CFD o Contratto per Differenza, è uno strumento finanziario che replica l’andamento di un altro strumento finanziario (detto asset o sottostante). Con il CFD non si compra un’azione, ma si negozia sul suo valore, al rialzo o al ribasso.
Lo stesso vale per le altre categorie di asset: coppie valutarie, criptovalute, futures ecc.
Per negoziare CFD occorre aprire un conto con un broker CFD, poiché è esso a fornire i CFD con i quali negoziare. Il trader può aprire posizioni di acquisto o vendita a seconda che desideri investire sul rialzo o sul ribasso del prezzo dell’asset sottostante.
Con la seguente immagine, sintetizziamo ciò che avviene nella contrattazione di CFD.
Con i CFD puoi aprire due tipi di posizione:
Nota bene: per chiudere una posizione di tipo Acquista, non bisogna aprire una posizione di tipo Vendi. Per chiudere una posizione di tipo Acquista occorre chiuderla, cliccando su “chiudi”.
Allo stesso modo, per chiudere una posizione di tipo Vendi, ovvero “al ribasso”, non occorre aprire una posizione opposta di tipo Acquista. Per chiudere una posizione di tipo Vendi occorre ordinare la sua chiusura.
Abbiamo detto che i CFD replicano le performance di un asset “sottostante”, ovvero un altro strumento finanziario. Ma quali sono gli asset sui quali si può negoziare tramite CFD? Generalmente, le categorie di asset negoziabili sono:
Capitolo 2
In questo capitolo illustreremo le principali caratteristiche dei CFD, tra le quali spiccano la leva finanziaria e i margini.
I CFD sono soggetti a leva finanziaria. Questa è un meccanismo che consente al trader di esporsi economicamente soltanto per una frazione dell’ammontare complessivo del valore dei titoli negoziati.
Se ad esempio si desidera negoziare su 50 azioni di un titolo quotato 100€, l’ammontare complessivo del costo dell’operazione (al netto di altri costi) sarebbe di 5000€. Tramite il meccanismo della leva finanziaria, chi fa trading con CFD non spenderà 5000€ per negoziare su 50 titoli bensì:
La leva finanziaria è stata proprio uno dei segreti del successo del trading con i CFD, poiché ha consentito a milioni di utenti di negoziare sui mercati finanziari anche con dei micro capitali, ovvero con dei budget ridotti. Anziché impegnarsi con migliaia di euro, si può fare trading anche con poche centinaia o persino decine di euro.
L’ammontare della leva finanziaria è deciso dal broker con il quale si decide di operare. Alcuni broker vi offriranno anche la possibilità di scegliere l’ammontare della leva da utilizzare per le vostre operazioni. Generalmente, l’ammontare della leva cambia anche in base alla categoria di asset (es. materie prime, azioni, valute ecc.).
A proposito della leva finanziaria consigliamo di non esagerare con leve troppo elevate, soprattutto quando non si ha ancora molta esperienza. Più forte è la leva, maggiore è la velocità con cui arrivano i risultati economici, ovvero i profitti, ma anche le perdite. Un’alta leva unita ad un mercato particolarmente volatile, può farvi incorrere in forti e rapide perdite, oltre che in forti guadagni.
Nota: negli ultimi anni la normativa europea MiFID2 ha imposto una leva massima di 1:30 per i conti al dettaglio, ovvero i conti base. Quindi, per chi inizia, la leva massima sarà di 1:30 (generalmente prevista per il trading sul Forex).
Quando si opera con i CFD, a braccetto con la leva finanziaria si attivano altri due meccanismi: il margine iniziale e il margine di mantenimento.
Ricordatevi, quindi, che la leva finanziaria è un servizio offerto dal broker e che vi consente di operare esponendovi solo con il margine ma che al tempo stesso prevede il margine di mantenimento, da tenere sempre presente nel quadro della liquidità generale del conto.
Lo spread è espresso in percentuale e rappresenta una percentuale molto piccola, soprattutto se paragonata alle commissioni richieste da broker tradizionali, banche e società di intermediazione.
Nel CFD trade quindi lo spread rappresenta il costo principale dell’operazione.
Dettaglio importantissimo: lo spread viene detratto all’apertura di un’operazione. Ciò significa che meno posizioni aprirete, meno fondi spenderete in spread.
Quando aprirete una posizione, il conteggio di attivo/passivo riguardante quella stessa posizione partirà in passivo. Ciò non significa che la quotazione è andata contro la vostra previsione, bensì che nel conteggio di attività e passività vi è stata messa subito in conto la passività dello spread. Per andare in attivo, l’operazione dovrà quindi per prima cosa recuperare quanto speso per lo spread.
Esaminiamo voce per voce il significato di questi dettagli dei CFD:
*Operando regolarmente, ci accorgiamo che in questo elenco di dettagli ne manca uno piuttosto importante: il lotto minimo. Per lotto minimo, o quantità minima di unità, si intende il numero minimo di titoli su cui si può negoziare (es. 10, 50, 100 ecc).
**Equity: è pari a PROFITTI – PERDITE + MARGINE INIZIALE (che può includere anche il margine di mantenimento). Si potrebbe definire in modo semplice il capitale disponibile a posizioni chiuse.
Capitolo 3
La scelta del broker e della piattaforma è un momento importante per chi decide di fare trading con i CFD. In questo capitolo scopriamo cosa sono, come funzionano e quali sono i principali elementi da considerare nella selezione.
PLUS500 ( apri un conto in 30 secondi ) è uno dei più famosi broker al mondo per via della sua grande varietà di CFD disponibili sulla piattaforma e quindi negoziabili. Più di 2000 strumenti tra cui Azioni, Criptovalute, Cross Valutari, Materie Prime, ETF, Indici, Opzioni classiche. La piattaforma di trading offerta da Plus500 è di propria produzione e porta per tale motivo il suo stesso nome, Plus500. Il deposito minimo per il conto reale è di 100€, mentre per il conto demo non richiede alcun deposito.
Consulta la nostra guida a Plus500 con videotutorial per ulteriori informazioni.
AVATrade (iscriviti qui senza depositare) consente di negoziare sia con una propria piattaforma, Ava Trader, sia con la MetaTrader 4. La piattaforma Ava Trader non si presenta particolarmente piacevole da un punto di vista estetico, ma è comunque efficace e funzionale. AvaTrade consente di ottenere un bonus sul primo deposito per chi si iscrive. Il deposito minimo è di 200€ e consente di praticare in modalità demo senza richiesta di deposito, sia su Ava Trader che su MetaTrader 4.
Il broker è un intermediario e una società di broker è una società di intermediazione. Nel trading di CFD, il broker è la società che fornisce i CFD e che consente agli utenti iscritti di negoziarli tramite una piattaforma di negoziazione.
A differenza dei broker tradizionali, i broker di CFD online sono solitamente di tipo “discount broker”, ovvero dei broker economici. Il basso costo dipende dalla non applicazione delle commissioni, per via della gestione automatizzata delle operazioni. In pratica, anziché contrattare i titoli tramite un broker “in persona”, contratterete effettuando gli ordini ad un software, quindi di fatto saltando un passaggio che solitamente risulta piuttosto costoso, soprattutto in proporzione ai capitali utilizzati.
Dato che il trading con CFD consente di operare anche ai trader con piccoli capitali, una grande spesa in commissioni non avrebbe molto senso. Questo è stato uno dei motivi del grande successo riscosso dai CFD nel corso degli ultimi anni.
I broker online di CFD di questo tipo, presentano comunque dei costi. Il principale costo è dato dallo spread, che come abbiamo visto nel capitolo precedente, rappresenta l’unico compenso che i broker recepiscono regolarmente. Ogni volta che si apre una posizione, il broker detrae una determinata percentuale, denominata spread.
Altri costi e condizioni, dipendono dal broker con cui ci si iscrive. Ad esempio, vi sono broker che consentono di praticare con demo senza richiedere depositi, mentre altri richiedono di effettuare un deposito minimo prima di ottenere il diritto di praticare con la demo.
Alcuni broker prevedono la possibilità di andare in rosso, mentre altri, come Plus500 , non prevedono tale possibilità (e per questo motivo sono più “fiscali” riguardo ai margini di mantenimento).
La piattaforma di trading, anche detta piattaforma di negoziazione, piattaforma di contrattazione o software di trading, è un ambiente virtuale in cui si accede per contrattare i titoli.
Le piattaforme di trading CFD non sono tutte uguali. Queste infatti presentano sia differenze estetiche, sia differenze riguardanti i servizi offerti. Ad esempio, troverete piattaforme che consentono di visualizzare in tempo reale le principali news di mercato, mentre altre non vi offriranno tale servizio al fine di rendere l’ambiente di più semplice visualizzazione.
Il display mostrato dalla piattaforma quindi dipende dalla tipologia di esperienza che il broker desidera porre ai propri clienti. Per tale motivo troverete piattaforme più “scarne” ma più semplici da usare, così come piattaforme più dettagliate ma per questo anche leggermente più complicate da comprendere, soprattutto nei primi giorni.
Vi sono elementi che comunque in una piattaforma di trading con CFD non possono mancare sul suo display principale, ovvero quello che viene visualizzato quando si avvia la piattaforma:
Questi elementi possono apparire in punti diversi sullo schermo, ma potete esser certi che riuscirete a visualizzarli tutti in una sola schermata, all’avvio della piattaforma.
Altre tipologie di voci importanti sono raggiungibili in modi diversi, come ad esempio quelle riguardanti i dettagli dei CFD (vedi il capitolo precedente) o gli strumenti di analisi tecnica (vedi capitolo 5).
Vi sono infine voci opzionali, che caratterizzano ogni piattaforma a suo modo. Ad esempio, le news di mercato, eventuali finestre per il contatto con l’account manager, expert advisor ecc.
Capitolo 4
In questo capitolo facciamo un esempio pratico di trading con i CFD. La pratica è molto più utile della teoria, anche se poi la difficoltà resta nell’ottenimento di risultati costanti. Questo dipenderà da voi, dalla vostra applicazione e dalla vostra pazienza. Non cercate di ottenere tutto e subito, ma di procedere a piccoli passi, con l’ausilio del conto demo che vi consente di fare pratica con fondi virtuali.
Così come prima di uscire di casa si da uno sguardo al cielo per cercare di capire se portare l’ombrello o meno, anche il trader deve dare uno sguardo (più approfondito è, meglio è) al mercato prima di aprire una posizione al rialzo o al ribasso. Sempre secondo questo paragone, per avere una idea più completa delle probabilità di pioggia o meno, sarebbe meglio seguire costantemente il meteo, giorno dopo giorno, così come sarebbe utile aggiornarsi costantemente per avere una panoramica più completa sul mercato.
Se si sceglie la città in cui si vive e che si conosce, si riuscirà ad avere una migliore sensazione delle possibili svolte della giornata. Allo stesso modo, chi si abitua ad operare sempre con gli stessi strumenti, troverà meno difficoltà di approfondimento rispetto allo studio di asset mai negoziati.
Quindi, ricapitolando e restando sul tema trading, ecco alcune regole d’oro per operare con i CFD e sui mercati finanziari in generale:
Nel corso dei prossimi due paragrafi, aggiungeremo altri consigli molto utili.
Quando si hanno le idee chiare circa il se e il cosa negoziare e in che direzione si prevede possa andare la quotazione di un determinato asset nei minuti, ore, giorni o settimane successivi, allora si può aprire una posizione.
Per aprire una posizione occorre selezionare un asset (es. un titolo azionario), quindi cliccare su “acquista” o “ vendi” a seconda che desideri operare al rialzo oppure al ribasso.
Con l’apertura di una posizione d’acquisto (detta anche Long o al rialzo), si ottengono profitti in proporzione al rialzo delle quotazioni dell’asset negoziato. Al contrario, perdite in proporzione al ribasso dello stesso.
Con l’apertura di una posizione di vendita (detta anche Short o al ribasso), si ottengono profitti in proporzione al ribasso delle quotazioni dell’asset negoziato. Al contrario, perdite in proporzione al rialzo dello stesso.
Nel momento in cui si apre una posizione, si deve prestare attenzione ai dettagli riguardanti l’apertura. Nella fase di apertura, infatti, vengono richiesti alcuni dettagli dell’operazione da effettuare:
L’immagine che segue è la continuazione dell’immagine di esempio del CFD Long, ovvero del CFD “Acquista”, per operare al rialzo. Come potete vedere, si può selezionare l’opzione Stop operativo (misurato in Pip).
La casella “Acquista solo quanto il tasso è” risulta spuntata e non modificabile perché al momento dello screenshot il mercato era chiuso, perciò tale opzione è obbligatoria in quanto non si può aprire una posizione a mercato chiuso, ma solo ordinare la sua apertura.
In questo caso, quindi, l’acquisto avverrà quando la quotazione avrà raggiunto una quota impostata manualmente. Nel nostro esempio, la posizione di acquisto verrà aperta solo nel momento in cui la quotazione arriverà al +0,68% di quella attuale.
Una volta aperta la posizione, sarete sempre voi a decidere quando chiuderla, a meno che le perdite non inducano il broker a chiuderla prima di voi (vediamo questo dettaglio qui di seguito).
Le tipologie di chiusura possono essere di tre dipi: manuale, automatica, obbligata.
Capitolo 5
Cosa fa la differenza tra un qualsiasi utente che inizi il trading con i CFD e un trader che riesca ad acquisire una certa padronanza dell’argomento, con dei risultati mediamente e costantemente migliori? Oltre all’aggiornamento, alla pratica e all’applicazione, per questo obbiettivo occorre disciplina, studio e approfondimento. In questo ultimo capitolo della guida, scopriamo l’analisi fondamentale e tecnica utili per effettuare una analisi del mercato e illustreremo quali sono gli strumenti a disposizione per raggiungere tale scopo.
L’analisi fondamentale è quella sul contesto economico e finanziario di un determinato mercato. Se ad esempio si desidera scegliere dei titoli da negoziare tra quelli di un determinato indice azionario, sarebbe dannoso non seguire le news riguardanti quel mercato. Ma non è tutto. Un contesto economico e finanziario va spesso a braccetto con quello politico e sociale, perciò oltre a tener conto delle possibili novità riguardanti un settore economico, ad esempio, occorrerebbe anche prestare attenzione a quelle notizie che potrebbero influire sul mercato.
Facciamo un esempio: Gianni, l’investitore e trader informato, sta valutando se sia il caso negoziare o investire in azioni Fiat Chrysler. Per valutare, seguirà le pubblicazioni dei bilanci e dei rendiconti, le news riguardanti l’azienda, le news riguardanti il settore auto (vendite, immatricolazioni, tendenze), le news riguardanti le politiche nazionali e comunitarie per il settore auto (es. emissioni), le news in generale che potrebbero influenzare il settore o la società (vi ricordate il caso Volkswagen?).
In sintesi: tutto ciò che accade nel contesto che può influenzare un titolo e quindi un CFD costituisce elemento dell’analisi tecnica. Più elementi si considerano, più la propria analisi fondamentale sarà migliore.
L’analisi tecnica è una analisi del mercato che si basa sullo studio dei grafici, tramite modelli matematici e statistici. L’obbiettivo dell’analisi tecnica è riuscire a interpretare l’andamento dei prezzi e prevedere i loro movimenti futuri.
Con l’analisi tecnica si applicano dei modelli matematici e statistici ai grafici al fine di individuare dei segnali di entrata sul mercato. Per entrata sul mercato si intende l’apertura di una posizione rialzista o ribassista.
Va evidenziato e tenuto ben presente che l’analisi tecnica non è una scienza precisa per quel che riguarda le previsioni sul futuro. Sebbene si tratti di modelli matematici e statistici, in base a ciò che è avvenuto fino ad un determinato momento sul mercato, non si può prendere un segnale di entrata come un segnale inequivocabile e infallibile.
Ma quali sono nel concreto, quindi, gli strumenti tecnici per praticare del trading a livello avanzato, che può quindi diventare a seconda di chi pratica, un trading professionale?
Per quanto riguarda l’analisi fondamentale, le fonti da cui attingere le informazioni sono tantissime. A seconda del tipo di asset su cui negozierete, dovrete cercare le notizie e gli aggiornamenti su diversi canali mediatici. Più semplice è trovare informazioni per CFD su Forex e Indici, leggermente più impegnativo quelle sulle azioni e materie prime, più complicato per ETF e Opzioni.
Per quanto riguarda l’analisi tecnica, invece, gli strumenti utili per il trader si trovano sulla stessa piattaforma di trading CFD che si utilizza. Vi sono piattaforme che si concentrano su quelli più essenziali e potenzialmente più utili (come la piattaforma Plus500), così come altre che offrono una gamma di scelta più ampia. Altre, ancora, offrono invece una gamma completa a livello enciclopedico e persino la possibilità di scaricare ulteriori strumenti tecnici tramite dei server dedicati. Quest’ultimo è il caso della piattaforma MetaTrader offerta da AvaTrade, come alternativa alla piattaforma base.
Per ulteriori informazioni su MetaTrader, vi rimandiamo al nostro corso completo di MetaTrader.
Gli strumenti per il trading avanzato con CFD consistono in indicatori grafici, ovvero delle funzioni matematiche e statistiche applicate in forma grafica.
Eccone alcuni esempi:
Per richiamarli e applicarli, vi basterà cercarne la voce apposita sulla piattaforma. Su Plus500 è data da un pulsantino f(x) appena sopra il grafico, mentre sulla MetaTrader è presente una finestra di tipo “inserisci” sul menu in alto.
Ogni funzione grafica, generalmente denominata “indicatore”, produce sul grafico dei prezzi in tempo reale un determinato risultato grafico. Ad esempio, vediamo cosa produce l’indicatore delle Bande di Bollinger, applicate con un clic sulla piattaforma Plus500.
Per ulteriori informazioni sull’applicazione degli indicatori tecnici su Plus500, vi rimandiamo al nostro articolo su come applicare gli indicatori su Plus500.
Dichiarazione di non responsabilità: non è destinato ai clienti belgi.
Per approfondimenti sui singoli argomenti, vi consigliamo di consultare sul nostro sito la sezione Corsi Gratuiti o utilizzare la casella di ricerca.
Vi ricordiamo che eToro offre un conto demo gratuito grazie al quale è possibile imparare a fare trading con soldi virtuali senza rischiare il proprio capitale.
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