Le agenzie di rating: cosa sono e funzioni

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Le agenzie di rating classificano il valore di un prodotto finanziario.

Le agenzie di rating vengono talvolta menzionate all’interno dei TG quando si parla di valutazioni di titoli di stato o azioni quotate sui mercati finanziari. Ma quali sono i loro compiti e funzioni? Quale il loro impatto sugli umori – e di conseguenza il comportamento – degli investitori? Cerchiamo di fare chiarezza su compiti, funzioni e scopi di questi istituti. Alla fine dell’articolo avrai certamente le idee più chiare su questi ed altri aspetti.

Quali e cosa sono le agenzie di rating

In una prima approsssimazione possiamo dire che le agenzie di rating esprimono un giudizio o una valutazione, relativamente alle condizioni di una determinata economia (ad esempio, quella dell’Italia o della Francia) o di un certo istituto.

Una delle loro funzioni è proprio quella di mediazione fra lo stato o l’ente e l’investitore. Svolgono un’importante ruolo nell’ambito del processo di circolazione delle informazioni, indirizzando il comportamento degli investitori.

Al giorno d’oggi, esistono tre agenzie leader del settore, tutte e tre hanno base a New York e insieme hanno messo in piedi uno stretto oligopolio. Queste sono:

  • Standard & Poor’s: Creata nel 1941, attualmente S&P è molto rinomata sia per le emissioni dei suoi giudizi, che per gli indici di mercato.
  • Fitch: Fitch fu la prima società ad utilizzare la scala di rating, attualmente ancora in uso. Attualmente Fitch ha uffici in tutto il mondo, ma fornisce servizi principalmente dalle due uniche sedi di New York e Londra.
  • Moody’s: fornisce importanti report di ricerca, analisi del rischio e rating di numerose obbligazioni finanziarie.

L’attività di tali agenzie è concentrata sull’analisi di titoli azionari ed obbligazioni. L’obiettivo è quello di valutare la stabilità finanziaria degli emittenti. E i risultati vengono tenuti in forte considerazione da imprenditori e azionisti.

Il rating

Il rating è un valore che dovrebbe esprimere l’affidabilità di una certa società o stato, ovvero la sua capacità di far fronte alle obbligazioni. Il gruppo di lettere che vediamo, o la singola lettera a seconda dei casi, è una sorta di sintesi della valutazione espressa dall’istituto, un’analisi delle attuali condizioni economiche, finanziarie e patrimoniali dell’azienda o dell’ente.

La scala di rating va dal valore AAA al D. La tripla A corrisponde a un rischio di inadempimento minimo,  quindi massimo grado di solvibilità. Da BB si rientra negli speculative grade, poi nel junk, con rischio di insolvenza massimo.

Vediamo di seguito, nel dettaglio, i valori assegnati dalle agenzie di rating:

  • AAA: debito di qualità più alta, con massima stabilità e rischio di credito minimo
  • AA: debito di alta qualità ma leggermente esposto a rischi
  • BBB: debito con un rischio creditizio moderato, ma con finanze attualmente solide
  • CCC: ente attualmente vulnerabile
  • C: ente probabilmente in bancarotta o in forte ritardo nei pagamenti
  • D: ente in stato di insolvenza di tutte o della maggior parte delle obbligazioni emesse

Cos’è l’outlook delle agenzie di rating?

L’outlook è uno strumento in grado di indicare la previsione a medio e lungo termine di una società nella propria valutazione di rating.

L’outlook può essere positivo, stabile o negativo:

  • Positivo: le analisi effettuate prevedono condizioni future possibilmente migliori della società;
  • Stabile: le analisi effettuate non prevedono cambiamenti futuri, è quindi possibile che la valutazione di rating non si modifichi nel futuro prossimo;
  • Negativo: le analisi effettuate prevedono peggioramenti e potenziali declassamenti della società.

Come agiscono le agenzie di rating?

Ritorniamo adesso sul concetto di rating, cercando di capire come tali agenzie operino. Bisogna iniziare col chiarire un punto fondamentale.  Questi sistemi forniscono un’opinione formatasi attraverso un’analisi dei dati ricevuti. Il che implica che il rating non sia una vera e propria certificazione. Il giudizio è di tipo probabilistico.

Ovviamente, il fatto che il giudizio sia di tipo probabilistico, che non è detto corrisponda a quella che è poi la realtà, non significa che sia inutile o inattendibile. Del resto dietro le stime c’è pur sempre un’attività di analisi e studio dei dati, condotta da esperti nel settore. Sono varie le informazioni che vengono prese in considerazione: dati di bilancio, di settore, sul management, sull’organizzazione, sul mercato in cui opera l’impresa, sulla sua storia.

Questi valori di rating vengono spesso richiesti dall’impresa indebitata. Di norma, l’agenzia di rating, prima di divulgare i propri studi direttamente al mercato, li rivela al cliente, il quale dovrà prestare il suo consenso per la pubblicazione. A volte, le agenzie possono fornire rating non richiesti dalle aziende emittenti. Il che avviene il più delle volte per soddisfare un certo bisogno di informazioni da parte degli operatori.

Peculiare è il fatto che non si conosce con esattezza il modo di operare di queste aziende. Le quali seguono processi di elaborazione delle informazioni, di studio dei dati e algoritmi di cui, in effetti, non si sa molto.

Poche aziende controllano il mercato

Nessuna normativa stabilisce quale sia l’agenzia più accreditata per poter stabilire un rating affidabile.  Tutte le agenzie presenti hanno la possibilità di poter esprimere le proprie valutazioni. E’ interessante notare come le tre maggiori società di rating abbiano preso il controllo mondiale del settore. Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch hanno portato avanti una politica comune, acquistando altre piccole agenzie rendendo così inaccessibile il settore dall’esterno, almeno ad alti livelli. Queste società sono quelle in grado di fare rating dei titoli di stato. L’impatto sulla realtà economica è notevole, assolutamente da non sottovalutare. Uno stato può andare in serie difficoltà economiche se viene tagliato il rating.

A questo punto la domanda sorge spontanea: quanto è attendibile il rating?

La questione è certamente complessa e non c’è concordia di vedute. L’incertezza generale deriva da un fatto a cui abbiamo già accennato: la non verificabilità del rating. Se i processi di valutazione delle informazioni sono sconosciuti, gli investitori non possono fare altro che fidarsi dei giudizi.  I mercati non sono in grado di verificare le ipotesi in base alle quali le agenzie emettono il loro verdetto.

Infatti nella crisi del mercato interbancario iniziata a metà 2005 le stesse banche, non fidandosi dei rating delle agenzie, si sono trovate senza mezzi sufficienti per poter verificare la bontà di credito delle controparti, con grave pericolo e rischio per tutto il sistema interbancario.

Inoltre, l’uso delle lettere si diversifica dalla comune attribuzione di un numero compreso tra zero e uno che indica la probabilità di fallimento di un certo strumento finanziario o impresa. Questo nuovo metodo di valutazione modifica il sistema, agitando le acque e lasciando un velo di incertezza all’investitore e agli organi del mercato.

FAQ

Quali sono i compiti delle agenzie di rating?

Come abbiamo anticipato, le agenzie di rating fungono da intermediarie per la trasmissione di informazioni agli investitori. Il che implica una riduzione dei costi delle informazioni, con conseguente ampliamento del pool di potenziali investitori e quindi aumento della liquidità nel mercato.

Qual è l’impatto delle agenzie di rating sull’economia?

L’impatto è, almeno in linea teorica, positivo. L’incremento del capitale di rischio, derivante da una maggiore informazione degli investitori, promuove la crescita economica.

Qual è l’accuratezza dei giudizi emessi dalle agenzie di rating?

Le critiche mosse nei confronti delle agenzie di rating sono numerose. Questa incertezza trae effettivamente origine da una serie di fatti storici, in primis la crisi subprime, che sarebbe stata correttamente preveduta da tali agenzie. Se più volte le valutazioni emesse dalle agenzie di rating hanno dimostrato di non essere un sistema perfetto, è anche vero che sul piano sistematico le corporations con rating più bassi hanno dimostrato mediamente una frequenza di default maggiore e viceversa.

Perché a volte i giudizi delle agenzie di rating non sono accurati?

Possono esserci vari motivi. In primis, errori a livello metodologico. Le metodologie potrebbero essere errate. In secondo luogo, nella valutazione entrano in gioco spesso fattori soggettivi o misti. Terzo motivo, nonostante ci sia una normativa in materia che tende a limitare il fenomeno, possono sorgere conflitti di interesse in grado di viziare l’attendibilità e la correttezza del giudizio. Altri fattori potrebbero essere uno staf sottopagato o sottodimensionato, come ad esempio immediatamente prima la crisi subprime.