Unicredit–Banco BPM, il mercato scommette sulla fusione. Equita: “Nasce un campione nazionale”

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Sempre più probabile l'acquisto di BPB da parte di Unicredit

MILANO – Il mercato scommette sulla fusione tra Unicredit e Banco BPM, spinto dall’ottimismo di Equita e da una seduta brillante a Piazza Affari. Nel pomeriggio, Unicredit guadagna oltre il 3%, mentre Banco BPM oltre il 2%. L’ipotesi di una OPS torna a farsi concreta, alimentando l’interesse degli investitori.

Equita promuove l’integrazione: “Forte logica industriale”

Gli analisti di Equita SIM giudicano positivamente il progetto di integrazione, sottolineandone la logica industriale e le potenzialità strategiche. “L’operazione permetterebbe di rafforzare il posizionamento in Italia, grazie a due network altamente complementari – scrive la Sim – e alla possibilità di mettere a fattor comune le fabbriche prodotto, con significative sinergie”.

Secondo Equita, il gruppo risultante manterrebbe un CET1 superiore al 13% e un ROTE adjusted oltre il 20%. Il rapporto prezzo/utili attesi al 2027 si attesterebbe a 7,1, mentre il dividend yield stimato sarebbe intorno all’11%, rendendo l’operazione attraente sotto il profilo finanziario.

In attesa del verdetto sul Golden Power

Restano però in campo le incognite politiche. Il Governo, che ha facoltà di intervenire attraverso il Golden Power, non ha ancora espresso una posizione ufficiale. Lo strumento consente all’esecutivo di porre veti o condizioni su operazioni straordinarie in settori strategici, come quello bancario. Al momento si profila una fase di attenta osservazione, ma nessun segnale di stop.

Il mercato ci crede. Ma resta da capire se il matrimonio si farà

L’operazione ha ricevuto il via libera implicito degli analisti, il sostegno del mercato e l’attenzione del settore. Ma restano ostacoli non trascurabili: l’iter regolatorio, il ruolo del Governo, e l’allineamento degli interessi tra i due board.

Per ora, resta il clima da fidanzamento promettente. Ma se si arriverà davvero all’altare, nascerà una delle banche più grandi e redditizie d’Europa, con un impatto destinato a ridisegnare l’intero settore bancario italiano.

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