Oggi per la FIAT Chrysler si segna una svolta. Per la prima volta l’assemblea ha avuto davvero il carattere internazionale, essendosi tenuta ad Amsterdam e quindi né in Italia, né negli USA, rispettive sedi della FIAT e della Chrysler. Non è un dettaglio da poco, anche perché essendo questa l’assemblea degli azionisti, si pone come simbolo vero e proprio della nuova era della FCA. Ricordiamo che in Olanda si trova la sede legale della FCA, mentre la sede fiscale è in un quarto paese, l’Inghilterra. In realtà, già con CNH Industriale, ovvero la società che produce macchine agricole, si era avuta una sorta di prova generale di questo tipo di struttura. L’assemblea degli azionisti FCA si è conclusa in breve tempo, quindi possiamo dire che è stata pressoché solo simbolica. A partecipare sono stati anche tutti i grandi come Marchionne, Elkann e i maggiori azionisti tra cui anche i rappresentanti di Exor (che possiede una buona percentuale di FIAT e Ferrari).
Si è trattata di una giornata importante, quindi, che però oltre al lato simbolico vede anche qualche aspetto più profondo, di cui già abbiamo parlato in articoli precedenti, ovvero il buon andamento del mercato e soprattutto il buon andamento della stessa FCA. Ci sono risultati eccellenti he hanno permesso l’assunzione di 1500 nuovi lavoratori a Melfi (ok, i licenziamenti in Italia erano stati di più, ma speriamo possano rientrare tutti presto), e probabilmente ne verranno altri. Per farlo, c’è un piano di sviluppo a cui Marchionne sta lavorando e che prevede il lancio di 80 nuovi modelli entro la fine di quest’anno. Si tratta di un piano ambizioso ma possibile. Una cosa che è emersa dall’operato di Marchionne è che si dà molta importanza al marchio, ma non in modo prorompente, bensì intelligente, facendosi conoscere gradualmente per l’alta qualità nel proprio operato, della mano d’opera e dei prodotti, piuttosto che con pubblicità a tutto spiano.
Gli americani hanno imparato ad apprezzare Marchionne proprio per questi motivi, così come sempre più italiani hanno compreso che in situazioni di mercato così difficili, sapersi destreggiare e soprattutto crescere non è da tutti. Marchionne ci sta riuscendo e gliene va dato atto, comunque la si pensi. Si possono porre problemi etici, ma i numeri stanno di certo dalla sua parte. Nel 2014 la FCA ha chiuso con ottimi risultati in linea con le proprie aspettative. Il 2015 ha portato dei risultati da record e le aspettative per FCA sono cresciute. Le Jeep hanno venduto un milione di unità.
Non mancano gli apprezzamenti neanche dal lato del rating. La Goldman Sachs ha visto i suoi analisti promuovere senza se e senza ma la FCA, e per le azioni FCA hanno già iniziato a piazzare i primi BUY in tutti i resoconti e nuovi comunicati.
Tra gli obiettivi finanziari del 2015 FCA ha confermato che intende conseguire circa 5 milionidi consegne entro la fine del 2015, con ricavi netti intorno ai 108 miliardi di euro e un utile compreso tra 1 e 1,2 miliardi. Per quanto riguarda l’EBIT, si calcolerebbe una forbice tra 4,1 e 4,5 miliardi e un indebitamento industriale tra 7,5 e 8 miliardi.
Nel primo trimestre del 2015 si sono avuti risultati in linea con quelli del quarto trimestre 2014 e per linea si intende anche verso un traguardo più alto in quanto si ottimizzerà ancora maggiormente la produzione e i costi di produzione. Per quanto riguarda i partner, invece, Marchionne non rende pubblica alcuna novità, ma non è una possibilità così lontana.
Ferrari
Se si parla di FCA e Marchionne non si può non fare riferimento anche alla Ferrari, perché per settembre 2015 è prevista la sua offerta iniziale al PUbblico o IPO, che la vedrà quotata in borsa al NYSE, la borsa di Wall Street. Per quanto riguarda la rossa, si sa soltanto che Marchionne è intenzionato a non mettere sul piatto pubblico più del 10% del capitale, perciò la situazione all’interno rimarrà pressoché invariata. Un po’ meno contenti per questo sono i piccoli investitori che vedono così sfumare l’ipotesi di poter investire su azioni Ferrari, se non con delle peripezie. Ad ogni modo, non sarà impossibie, ma occorrerà muoversi bene e per tempo.
Per investire sul breve termine invece si possono utilizzare i CFD azionari, che consentono di trarre profitto dalle variazioni di prezzo dei titoli. Allo stesso modo, possono produrre perdite, sempre legate all’andamento del mercato. Ad esempio si può già negoziare su CFD su azioni FCA, mentre per le azioni Ferrari occorrerà aspettare il mese della IPO e un broker, come Plus500, che avrà messo a disposizione i CFD azionari così come ha fatto per altre società in passato. Nel catalogo di Plus500 sono già presenti migliaia di titoli azionari su cui negoziare.