Quanto costa fare trading online? Quali sono i costi che un trader deve affrontare per fare trading online? Cerchiamo di rispondere a questa domanda, analizzando nel dettaglio le spese a cui va incontro un trader durante la sua attività.
Se desideri provare una piattaforma conveniente, allora puoi considerare eToro (iscriviti qui) poiché ti consente di comprare azioni.
Il 51% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando fa trading di CFD con questo fornitore. Dovresti considerare se puoi permetterti di correre il rischio elevato di perdere i tuoi soldi.
Mentre se preferisci fare trading online con CFD il più conveniente è Capital.com ( iscriviti qui ) poiché ha degli spread molto bassi.
Indice
Trading Online: costi d’iscrizione
I broker online generalmente non prevedono costi d’iscrizione. Quindi, puoi iscriverti e cominciare ad utilizzare la piattaforma in modo completamente gratuito. Anzi, molti broker consentono di accedere alla piattaforma con un conto demo senza deposito, negoziando con soldi virtuali.
Detto ciò, bisogna fare un paio di precisazioni:
- A volte sono offerte più tipologie di conti (es. base, silver, oro, gold, platino) e spesso la logica è la seguente: più depositi, più convenienti sono le condizioni di negoziazioni. Ad esempio quelle sullo spread;
- I broker possono offrire servizi aggiuntivi a pagamento, per i clienti più esigenti.
Costi relativi alla negoziazione
Passiamo ora a quelli che sono i veri costi del trading online. Occhio, stiamo parlando di costi, non di depositi e investimenti. Quindi, non terremo in conto quanto si vuole depositare o quanto investire in una determinata operazione.
I principali costi del trading online, da un punto di vista pratico, sono:
- Spread: nel trading con CFD lo spread rappresenta un costo che il broker applica all’apertura effettiva della posizione. Questo generalmente viene conteggiato nel conto profitti/perdite dell’operazione. Questo è, fra l’altro, il motivo per cui la posizione parte in “perdita”. Il virgolettato non è casuale: in realtà non si tratta di una vera e propria perdita, ma di un costo. Lo spread varia a seconda dello strumento negoziato ma sopratutto della categoria; lo spread più alto si trova per le cripto, lo spread più basso nel Forex. Come regola generale, più volatile è lo strumento, più alto lo spread;
- Commissioni/finanziamento overnight: nel trading CFD vanno conteggiate le commissioni overnight. Di cosa si tratta? Di un costo per mantenere aperta la posizione anche per il giorno di contrattazione successivo. Nel weekend vanno conteggiati per tre volte, sebbene i mercati siano chiusi (passaggio al sabato, passaggio alla domenica, passaggio al lunedì);
- Commissioni d’acquisto: sono le commissioni applicate all’acquisto di azioni o comunque di un asset (non CFD). Generalmente, sono più alte dello spread. Ma a volte sono più basse. Ad esempio il broker online eToro consente di acquistare azioni con commissioni competitive, mentre le banche generalmente le applicano;
- Commissioni per il prelievo: alcuni broker applicano una commissione per il prelievo, fra i quali troviamo eToro che applica una commissione per il prelievo, fissa, di 5$, a prescindere dall’ammontare che si desidera prelevare. Altri broker, come Plus500, offrono 5 prelievi gratuiti al mese, mentre un costo fisso per i successivi (ripartendo da zero ogni mese);
- Commissioni trasferimento criptovalute: quando si comprano criptovalute, vanno considerate anche le commissioni per il trasferimento (generalmente sono di basso impatto).
Costi esterni alla piattaforma
Per iniziare a fare trading occorrono:
- Un dispositivo con cui collegarsi
- Una connessione ad internet
Partiamo dal dispositivo con cui accedere alla piattaforma. Questo può essere un computer, oppure uno smartphone o un tablet. L’unica differenza tra i vari dispositivi sta nella praticità e comodità. Un computer è sicuramente più comodo per visualizzare meglio i grafici e per muoversi agevolmente con il mouse. In fatto di funzionalità, velocità e precisione generalmente c’è poca differenza.
Ma in generale, non occorrono particolari prestazioni: un qualsiasi computer o anche uno smartphone vanno più che bene. Per quanto riguarda gli smartphone, l’accesso può essere fatto accedendo alla piattaforma tramite browser, oppure tramite app. Lato app, fai attenzione: alcuni smartphone particolarmente datati, con un sistema operativo non aggiornato, potrebbero essere incompatibili.
Ovviamente, per accedere alla piattaforma occorre una connessione ad internet. Il che, oggigiorno, è abbastanza scontato. Assicurati solo che la connessione sia stabile. Questo serve ad evitare problemi in casi di emergenza, quando si ha bisogno di chiudere o aprire una posizione rapidamente.
Conclusione
In definitiva, per fare trading online si può partire anche con zero, in modalità demo.
Non ci sono quindi costi di iscrizione alla piattaforma, né di iscrizione al broker. Generalmente, non ci sono neanche depositi obbligatori e i broker offrono la possibilità di provare la piattaforma gratuitamente con un conto demo e praticare con fondi virtuali.
I costi principali del trading sono quelli relativi allo spread (per i CFD) e delle commissioni (per l’acquisto di azioni, criptovalute ecc.).
Costi del trading FAQ
Nella maggior parte dei casi, l’iscrizione è gratuita. Non si paga nulla.
I principali costi da tenere in considerazione sono: spread, commissioni di finanziamento/overnight, commissioni d’acquisto, commissioni per il prelievo e commissioni per il trasferimento delle criptovalute.
Per fare trading occorre una piattaforma a cui accedere gratuitamente dopo l’iscrizione, la quale è generalmente gratuita), una connessione ad internet stabile e un dispositivo per connettersi.
Si, è possibile fare trading anche con il proprio smartphone, allo stesso modo del computer.