Poste Italiane: scarso appeal confermato. Quali strategie?

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Poste Italiane a quasi un anno e mezzo dal suo sbarco a Piazza Affari si presenta al di sotto del valore di collocamentom senza offrire spunti operativi degni di interesse.

Poste Italiane ha fatto il suo debutto sul mercato azionario italiano il 27 ottobre 2015 ad un prezzo di 6,75 euro per azione. Tra la fine del 2015 e gli inizi del 2016 il titolo ha superato tale livello spingendosi verso area 7,2 euro, salvo poi avviare un forte movimento discendente che nella prima di febbraio scorso ha portato ad un passo dalla soglia dei 5 euro. Da questo livello è partito un recupero che ha spinto le quotazioni fino ai 7 euro a giugno, ma nello stesso mese il titolo ha indietreggiato scendendo al di sotto dei 6 euro.
Il movimento dei mesi successivi è stato sostanzialmente contenuto tra i 5,5 e i 6,5 euro, con baricentro di oscillazione in area 6 euro, a poca distanza dalla quale si muove Poste Italiane al momento.
A penalizzare il titolo è l’incertezza relativa al rinnovo dei vertici della società, con particolare attenzione alla conferma o meno dell’attuale AD Francesco Caio.
La stampa è scettica su un rinnovo del mandato, anche se alcuni analisti credono che il manager continuerà a guidare Poste Italiane. Mediobanca ad esempio definisce improbabile un cambio al vertice visto che ciò non sarebbe ben visto dal mercato in un momento in cui il gruppo è nel pieno di una profonda ristrutturazione.
Secondo gli analisti una conferma di Caio alla guida di Poste Italiane sarebbe positiva e gioverebbe al titolo sul quale confermando una view bullish, con una raccomandazione outperform e un prezzo obiettivo alzato nelle scorse settimane da 7,7 a 8,6 euro.
A puntare sul titolo è anche Equita SIM che ad inizio febbraio ha rinnovato l’invito all’acquisto, con un target price a 8,6 euro.
Le valutazioni espresse da queste due banche d’affari sono senza dubbio molto allettanti, ma al contempo parecchio lontane dai prezzi correnti, motivo per cui difficilmente potranno essere raggiunte almeno nel breve.
Poste Italiane non è un titolo che ci piace vista la scarsità di spunti operativi offerti e l’andamento poco mosso. A chi però non intende rinunciare ad operare su questo titolo, consigliamo l’apertura di posizioni long su tenuta dei 6 euro, con stop stretto a 5,8/5,75 euro e obiettivo a 6,5 euro. Al superamento di questo livello si potrà alzare lo stop a 6,2 euro, con target i 6,9/7 euro, oltre cui al momento non ci sbilanciamo a segnalare ulteriori obiettivi.

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