Un mercato ribassista si verifica quando l’andamento dei mercati azionari tende al ribasso. Per convenzione, si definisce “bear market” un mercato che perde più del 20% dai suoi massimi precedenti.
Nonostante la premessa negativa, scopriremo che è comunque possibile investire in queste fasi di mercato. In questa guida, infatti, faremo alcune considerazioni storiche sui precedenti mercati ribassisti e quali criteri adottare per investire con successo nel lungo termine mitigando i rischi.
Per investire anche sui ribassi di mercato, si possono sfruttare le piattaforme di trading CFD, che consentono di sfruttare anche la leva e potenziare così il proprio capitale fino a 30 volte (ad esempio un capitale di 100 euro può offrire gli stessi risultati di un capitale di 3000 euro). Ecco le migliori piattaforme di trading CFD per investire sui ribassi, oltre che sui rialzi dei prezzi. Una nota importante: eToro ha eliminato le commissioni di overnight sulla maggior parte delle azioni. Ciò consente di fare trading con CFD in modo altrettanto conveniente come le azioni, anche quando si desidera mantenere una posizione aperta per lungo tempo.
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Indice
- Il mercato ribassista è un rischio o un’opportunità?
- Come costruire un portafoglio azionario quando il mercato è ribassista
- Come guadagnare dal mercato ribassista: lo short selling
- Quali sono le altre asset class in cui investire quando il mercato è ribassista?
- Cosa abbiamo imparato dai mercati ribassisti
Il mercato ribassista è un rischio o un’opportunità?
Chi si è affacciato ai mercati finanziari dopo il 2009 ha goduto di un mercato quasi perennemente rialzista, in cui le correzioni sono servite ad accumulare azioni abbassando il prezzo di carico. In un mercato così apparentemente senza rischi, è facile farsi prendere dalla FOMO (dall’inglese Fear of Missing Out), ovvero dalla paura di perdersi i guadagni.
Quando si sottovaluta il rischio in questo modo, non ci si deve stupire molto se al primo “cigno nero” ci si ritrova con un portafoglio in pesante rosso.
La pianificazione degli investimenti, il “timing” di comprare azioni quando sono oggettivamente sottovalutate, la diversificazione sono solo alcuni dei criteri da utilizzare per fare in modo che i rischi dell’investimento possano tradursi in opportunità.
Per approfittare di queste opportunità si possono sfruttare le piattaforme d’investimento online, come quelle da noi selezionate e riportate nella tabella qui sotto.
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Come costruire un portafoglio azionario quando il mercato è ribassista
Anche se può sembrare un controsenso, bisogna preferire le azioni che scendono meno. Erroneamente, l’investitore inesperto tende a preferire quelle azioni che hanno perso l’80%, il 90% o anche il 99% del loro valore dai massimi. Questo perché si crede che sia impossibile perdere oltre, ma nella realtà non è così e ci sono una miriade di casi pronti a dimostrarlo.
Ecco alcuni consigli per evitare di scegliere i titoli sbagliati e comprare azioni ad alto potenziale di crescita:
- Introduciamo il concetto di forza relativa. I titoli resilienti sono quelli da preferire quando il mercato è ribassista perché sono quelli che potenzialmente si comporteranno meglio quando il mercato tornerà ad essere rialzista. Nel 2022, con un’inflazione da materie prime alle stelle, è evidente come sia meglio puntare su titoli del settore energetico piuttosto che su quello dei beni di consumo.
- Scegliere titoli anticiclici. Nelle fasi di mercato ribassista, ci sono alcuni titoli che salgono (o scendono meno). Si tratta delle aziende impegnate in quei settori primari o che non conoscono crisi, come il settore farmaceutico o del lusso.
- Diversificare sempre e comunque. Poiché il vecchio adagio di “non mettere tutte le uova nello stesso paniere” non si sbaglia mai, è importante che tu sia consapevole di come scegliere azioni o ETF di settori e paesi diversi sia fondamentale per bilanciare il portafoglio, evitando i rischi che la crisi di un singolo settore o paese possa influire sulla performance complessiva.
- Mai comprare un titolo perché “è sceso troppo”. Se ci sono azioni che scendono da anni in maniera sistematica, ci sarà un motivo. Comprarle e confondere l’aspettativa con la speranza è un qualcosa che si attiene più alle scommesse che al mondo degli investimenti.
- Non mediare al ribasso, ma pianificare più ingressi. Se vogliamo comprare azioni di una società, tutti vorremmo comprare sui minimi e vendere sui massimi. Nella pratica, questo accade molto raramente. Supponiamo che vuoi investire 10.000€ nella tua società preferita. Invece di investire l’intera cifra tutta insieme, puoi pensare di suddividere la somma in 5 tranches per ottenere un prezzo medio di carico inferiore.
Come guadagnare dal mercato ribassista: lo short selling
Invece di attendere che il mercato torni ad essere rialzista, l’alternativa è quella di sfruttare i movimenti al ribasso per guadagnare. Anche se può essere considerato immorale, nella pratica i ribassisti sono fondamentali per mantenere liquido il mercato e permettere al mercato di salire se hanno torto. Viceversa, si può dimostrare come il divieto di short su un determinato titolo non abbia provocato un successivo rialzo dello stesso.
Detto questo, se sei convinto che un titolo possa scendere, devi essere consapevole che lo short è un attività più rischiosa del comprare azioni e che è riservata solo agli investitori più esperti.
Il motivo principale è che, mentre le azioni possono scendere al massimo fino a 0, possono invece salire fino all’infinito. Ne sanno qualcosa gli investitori interessati dallo “short squeeze” su Gamestop nel 2021.
Inoltre, ci viene in soccorso lo stesso significato di termine “short”, ovvero è un movimento di mercato che si esaurisce in tempi più brevi rispetto al “long”. Ciò comporta la maggiore difficoltà nell’individuare il momento corretto di ingresso e di uscita dal mercato.
Quali sono le altre asset class in cui investire quando il mercato è ribassista?
In un mercato avverso al rischio, bisognerebbe ridurre l’esposizione del proprio portafoglio azionario e tornare a puntare su asset class dal rendimento più modesto ma sicuro. Ne abbiamo parlato anche nella sezione dedicata alla diversificazione del portafoglio.
Se guardiamo all’andamento dell’oro negli ultimi 50 anni, possiamo osservare come si sia sempre comportato bene anche nei momenti di pesanti crisi economiche.
Un’alternativa è poi rappresentata dalle cosiddette valute rifugio. Impossibile non menzionare il dollaro, che nel 2022 sta guadagnando oltre il 15% sulle principali valute mondiali e sull’euro, il cui rapporto col biglietto verde è sceso sotto la parità per la prima volta dal 2002.
Potrebbe anche essere il momento di tornare a comprare debito sovrano, soprattutto obbligazioni indicizzate all’inflazione.
Cosa abbiamo imparato dai mercati ribassisti
La costante di tutti i mercati ribassisti nell’ultimo secolo è stata che gli anni successivi hanno regalato grandi soddisfazioni agli investitori. Questa semplice informazione dovrebbe bastare per comprendere che le opportunità sono potenzialmente superiori ai rischi.
Purtroppo, la maggior parte degli investitori al dettaglio è sottocapitalizzato, ovvero non dispone del capitale necessario per investire potendo sopportare delle perdite notevoli. Con l’aggravante che, nella maggior parte dei casi, ha comprato sui massimi di periodo per non voler aspettare tempi migliori. Quello che accade è che venderà (o sarà costretto a vendere) in perdita le sue azioni a ridosso del momento in cui avrebbe invece dovuto comprarle. Di questi aspetti abbiamo parlato anche nella sezione dedicata ai metodi di investimento adottati dai più grandi investitori della storia.
Un po’ come navigare controcorrente o, se preferite, arrivare tardi ad una festa quando le migliori bevande sono finite e le coppie si sono già formate.