Glossario Trading: il Vocabolario con i Termini Essenziali

Glossario di trading

Un glossario di trading è molto utile per consultare velocemente quei termini che si incontrano facendo trading ma di cui non si ricorda il significato in un determinato momento. Questo può capitare soprattutto all’inizio, quando cioè si inizia a fare trading per le prime volte. In questa lezione del corso di trading gratis trovi tutti i termini più importanti, quelli che ti serviranno soprattutto nelle prime fasi di approccio.

Come puoi vedere dall’immagine qui sotto, ci sono davvero tanti termini che incontrerai nel tuo percorso di formazione nel trading online e soprattutto nello studio dell’analisi tecnica. Non preoccuparti: potrai impararli un po’ per volta. Anzi, evita di cercare di impararli tutti insieme. Salva questa pagina tra i preferiti e ritornaci quando ne avrai bisogno.

Lezione 8: un po' di terminologia di trading

Glossario per il trading dalla A alla Z

Analisi fondamentale: è la disciplina che studia le previsioni di mercato in base agli avvenimenti e alle pubblicazioni dei dati (macroeconomici e aziendali).

Analisi tecnica: è la disciplina che studia le previsioni di mercato in base ai grafici, tramite l’utilizzo di indicatori.

Breakout: è la rottura di una resistenza. L’implicazione di breakout che ne deriva è bullish (rialzista) ed è tanto maggiore quanto:

  • la resistenza era significativa
  • la rottura avviene con volumi in aumento.

Breakdown: è la rottura di un supporto. L’implicazione che ne deriva cioè bearish (ribassista) segue le stesse regole del breakout.

Capitale nominale: è il valore complessivo sul quale si va a negoziare. Ad esempio, con una leva 1:10 con 100€ si può investire su un capitale nominale di 1.000€.

CFD: strumento finanziario che replica l’andamento di un asset sottostante (es. un titolo azionario, una cripto, una coppia valutaria ecc.). Consente di negoziare al rialzo e al ribasso sul valore di un asset. Essendo uno strumento a leva, consente di investire capitali inferiori rispetto all’investimento tradizionale. Vedi anche “Leva Finanziaria”. Ne abbiamo parlato nella lezione su cosa sono i CFD, all’interno del corso completo sui CFD.

Commissione di overnight: è una commissione applicata dai broker CFD per il mantenimento della posizione aperta anche per il giorno di contrattazione successivo. Durante il weekend, si contano 3 commissioni anche se il mercato è chiuso (passaggio al sabato, alla domenica e al lunedì di riapertura). In taluni casi, l’overnight può produrre benefici, anziché costi.

Compra: è il comando per l’apertura di una posizione al rialzo, detta anche Long.

Conto demo: un conto con il quale si ha a disposizione un portafoglio virtuale, che consente di fare pratica con denaro finto. Per saperne di più puoi consultare la nostra pagina dedicata ai conti trading demo.

Correzione: è un movimento correttivo, ovvero contrario al trend principale, che ci si può attendere su una tendenza. Sostanzialmente, può trattarsi dell’osservazione di un rialzo dopo una forte tendenza al ribasso o, viceversa, un improvviso ribasso dopo un forte movimento rialzista.

Lezione 8: un po' di terminologia di trading

Down trend o trend ribassista: tendenza al ribasso, formata da una serie di massimi e minimi in discesa.

Leva finanziaria: un meccanismo che consente di investire un capitale inferiore rispetto al valore complessivo sul quale si negozia. Ad esempio, con una leva di 1:30 si possono investire 33,33€ per negoziare su un valore complessivo di 1.000€.

Media mobile: è una media dei prezzi. Basata sulle serie storiche, la media mobile può essere calcolata in ragione del numero dei periodi di osservazione. La sua ampiezza aiuta a definire le fasi di un trend:

  • brevissimo 5 – 13 giorni
  • breve 14 – 25 giorni
  • medio 26 – 60 giorni
  • lungo 61 – 200 giorni

Margine richiesto: è la quota che il trader deve investire per aprire la posizione;

Margine di mantenimento: è la parte di margine richiesto che viene congelata da parte del broker a garanzia per la leva. Viene restituita al momento della chiusura dell’operazione e viene presa come riferimento per controllare che il capitale disponibile non si avvicini troppo al suo livello (nel caso contrario verrà effettuata una margin call).

Margin Call: è un avviso che il broker invia al trader in più modi (es. messaggio, email e SMS) con cui lo avvisa che una posizione in perdita vede il capitale disponibile avvicinarsi troppo al margine di mantenimento. Questo può succedere quando ad esempio non si imposta uno stop loss e la posizione continua a perdere. Il trader può decidere di aggiungere capitale, chiudere l’operazione, oppure non fare nulla. In quest’ultimo caso, la piattaforma chiuderà automaticamente la posizione nel momento in cui si raggiungesse un limite calcolato in base al rapporto tra margine di mantenimento e capitale disponibile. In ogni caso, con il conto base il trader non può andare in rosso.

Overnight (o finanziamento di overnight): è un costo che il broker applica per il mantenimento della posizione aperta fino al giorno successivo. Nel caso in cui una posizione non venga chiusa prima della chiusura del suo mercato, viene applicata una commissione di overnight per ogni passaggio al giorno di contrattazione successivo. Per il weekend si contano 3 commissioni (passaggio al sabato, alla domenica e quindi al lunedì).

Piattaforma di trading: ambiente software in cui piazzare gli ordini per il broker. Con una piattaforma di trading si possono ad esempio piazzare ordini di acquisto o vendita, chiusura posizioni, stop loss, take profit, stop operativo, pre-ordini ecc. Per saperne di più puoi consultare la nostra pagina dedicata alle piattaforme di trading online.

Posizione: rappresenta la singola operazione d’investimento. Ad esempio, la posizione Long (Acquisto, al rialzo), oppure la posizione Short (Vendita, al ribasso).

Pre-ordini: degli ordini che avranno efficacia dal momento in cui il prezzo toccherà un determinato livello impostato.

Pull back: si tratta della correzione dopo un breakout o un breakdown; generalmente, infatti, dopo la rottura di una resistenza si riscontra sul mercato una “presa di profitto” che fa scendere i prezzi fino alla resistenza divenuta ora supporto (ricordiamo che il prezzo è dato da domanda/offerta, quindi, una minor domanda data dalla presa di profitto ovvero dalla vendita dello strumento, fa scendere il prezzo).

Quest’area può rappresentare una opportunità per ulteriori acquisti sia da parte di chi è già sul mercato sia da parte di nuovi acquirenti, soprattutto se avviene con volumi in diminuzione. Anche sulla rottura di un supporto spesso si osserva un pullback: questa volta la correzione è in salita verso il supporto diventato ora resistenza: se ciò avviene con bassi volumi può rappresentare un ottimo punto per vendere allo scoperto (short sell).

Resistenza: è l’area in cui il prezzo di un’azione o qualsiasi altro strumento finanziario in fase ascendente si arresta. È anche un’area di reazione dei massimi del mercato in cui la pressione delle vendite supera la forza degli acquisti. Anche in questo caso più volte e per più tempo la resistenza viene testata, maggiori implicazioni positive avrà un suo attraversamento.

Supporto: è l’area, spesso rappresentata da una linea orizzontale, in cui il prezzo di un’azione o qualsiasi altro strumento finanziario in fase discendente si ferma. È anche un’area di reazione dei minimi del mercato in quanto gli acquisti a quei prezzi superano le vendite. Spesso una rottura di tale supporto ha implicazioni negative per l’andamento futuro dei prezzi, a meno che si è trattato di una falsa rottura (ricordiamo che l’analisi tecnica non è uno strumento infallibile); più volte il supporto viene testato e più lungo è il tempo in cui tale supporto resiste, più importante sarà il segnale negativo di una sua rottura.

Spread: è il principale costo nel trading online con CFD. Tale costo viene applicato all’apertura della posizione ed è decisamente più sostanzioso rispetto alle commissioni di overnight. Lo spread varia in base alle categorie di asset e in base agli asset specifici. Lo spread rappresenta anche la differenza tra il prezzo bid e ask dell’asset in un dato istante.

Stop and reverse: chiusura della posizione corrente ed apertura di una nuova posizione contraria alla precedente.

Stop loss: è il livello di prezzo che definisce la perdita che si è disposti a subire nel momento in cui si apre una posizione di trading sia long che short. L’espressione significa “fermare la perdita” e ha lo scopo di evitare che una piccola perdita si trasformi in una grande perdita quando si è dalla parte sbagliata del mercato, erodendo gran parte del capitale di una trader/investitore. Molto importante è il suo uso.

Stop operativo (o Trailing Stop): è uno stop che viene automaticamente aggiornato a copertura del profitto. In pratica, ottimizza automaticamente lo stop loss nel caso in cui una posizione dovesse continuare a muoversi in modo favorevole.

Trading range: è la zona neutrale dove gli acquisti e le vendite si equivalgono. È delimitata da un supporto statico e da una resistenza statica e rappresenta un periodo di lateralità sul mercato.

Trailing Stop: vedi “Stop Operativo”

Trendline (supporto dinamico e resistenza dinamica): è una retta che unisce due minimi (trendline ascendente), o due massimi (trendline discendente); per essere significativa, tale retta deve essere testata almeno tre volte. La rottura di una trendline ascendente dà un segnale bearish (ribassista), la rottura di una trendline discendente dà un segnale bullish (rialzista). È importante sottolineare che maggiore è l’inclinazione della linea e meno significativa potrà essere un suo attraversamento. I segnali più forti avvengono su rotture di linee orizzontali o quasi, in prossimità di medie mobili di lungo periodo.

Take profit (target): è il livello di prezzo che, se toccato dai prezzi, determina automaticamente la chiusura della posizione in guadagno. In altre parole definisce l’obiettivo di profitto a cui si intende vendere. Esso viene utilizzato per evitare che una posizione in buon profitto si trasformi in una perdita nel caso in cui il mercato dovesse correggere o si dovesse “rigirare”.

Trend: è la “direzione del mercato”; in realtà il mercato si muove a “zig-zag”: il trend rappresenta allora la direzione di tali oscillazioni. Il mercato può avere tre direzioni (trend): al rialzo, al ribasso e laterale. È importante sottolineare che per almeno un terzo del tempo, il mercato si muove senza trend. Poiché il nostro l’approccio tecnico sarà quello di seguire il trend, ne deriva che dovremmo operare in “posizione” (quindi long) su un trend al rialzo, “scoperti” (quindi short) su un trend al ribasso e “fuori dal mercato” in assenza di trend. Come vedremo nella prossima lezione, il trend ha tre classificazioni: primario, secondario e terziario.

Vendi: è il comando per l’apertura di una posizione al ribasso, detta anche short.

Up trend o trend rialzista: tendenza al rialzo, formata da una serie di massimi e minimi in salita.

Se vuoi vedere tutto ciò applicato in una piattaforma, potresti provare questa piattaforma, la stessa che usiamo noi in tanti esempi (non è richiesto il deposito).

Fatte queste premesse, nella prossima lezione studieremo la teoria di Dow per entrare nel vivo dei mercati finanziari.

Vai alla Lezione 9 – La teoria di Dow