Ralph Nelson Elliott e le sue onde

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Ralph Nelson Elliott e le onde nell'analisi tecnica del trading e degli investimenti

Fondamentalmente ogni trader ha l’ambizione, il desiderio ed il sogno di riuscire a cogliere il trend sin dai suoi inizi od ancor meglio di riuscire ad individuarlo addirittura prima che sia in atto, individuando quei segnali che evidenziano la debolezza del trend precedente nella sua fase terminale. Ovviamente il riuscire a fare tutto questo consentirebbe di comprare o vendere in anticipo sugli altri operatori garantendosi degli ottimi guadagni.

In definitiva tutti gli investitori, analisti, trader del mondo sono alla ricerca del metodo perfetto e quasi miracoloso che in molti definiscono come “Santo Graal”, in grado di far ottenere lauti guadagni ed evitare perdite ingloriose.

Ovviamente non è assolutamente possibile trovare ed eseguire una strategia di trading che abbia un 100% di operazioni positive, ovvero tutte chiuse in guadagno e nessuna in perdita, anche perchè questo è pura utopìa. Verosimilmente invece si può trovare una strategia che abbia una buona resa statistica.

Tra le molteplici teorie/strategie sviluppate nella storia dei mercati finanziari ha assoluto rilievo la teoria delle Onde di Elliott. Ralph Nelson Elliott che visse tra il 1871 ed il 1948, pose come solida base delle sue teorie la serie numerica di Fibonacci.

Onde di Elliott

Questo particolare metodo di analisi tecnica rientra nei sistemi statistici frequenziali – come lo sono ad esempio anche i frattali – e ha come obiettivo l’osservare le onde che i prezzi hanno compiuto nel passato, stabilendo una regola ripetibile anche in futuro. Il riuscire ad individuare il momento di inizio di queste particolari onde, darebbe un vantaggio a dir poco elevato a tutti quegli investitori che decidano di sfruttarne il potenziale predittivo.

Il nome “Onde” chiama ovviamente in causa la ciclicità del movimento marino, infatti Elliott sviluppò la sua teoria sulla base degli impulsi delle onde del mare che generano un impulso in una direzione seguito da un movimento correttivo nella direzione opposta. Assumendo che stiamo parlando di un movimento rialzista, l’impulso principale al rialzo si compone, secondo Elliott, di 5 sotto-onde mentre il movimento secondario, che in questo caso sarà al ribasso, si compone di 3 sotto-onde. Un ciclo completo di 8 movimenti, composto da 5 onde al rialzo seguite da 3 al ribasso, rappresenta il susseguirsi che ogni mercato – in questo caso rialzista – efficiente dovrebbe effettuare.

Il libro “Elliott wave principles” di Frost e Prechter, pubblicato a metà degli anni ’80, spiegò nel dettaglio lo stretto rapporto percentuale che hanno tra loro le onde di Elliott ed è quindi un’imprescindibile fonte per tutti coloro che desiderano addentrarsi in questa metodologia. Per tutti gli investitori italiani è disponibile la traduzione del libro sopra citato intitolata “La teoria delle Onde di Elliott” edita da Tradinglibrary.

Questo modo di spiegare il movimento del prezzo attrae ogni tipologia di investitore e trader in quanto è ripetibile in ogni arco temporale e timeframe, e si possono individuare onde sia su grafici ad 1 minuto, così come su grafici relativi a decine di anni di quotazioni ed individuando quindi la cosiddetta onda Grand Supercycle. Bisogna però comprendere anche la psicologia che guida questa metodologia per poterla poi in seguito applicare.

Per applicare le onde di Elliott ai grafici in modo semplice, basta utilizzare lo strumento “indicatori” o “funzioni” della piattaforma di trading. Ad esempio, con la piattaforma Plus500 basta cliccare sul pulsante f(x) per scegliere la funzione grafica desiderata. Lo vediamo meglio in questo articolo.

La psicologia associata alle onde di Elliott

Caratteristica di queste onde è la metodologia seguita nella loro numerazione. Mentre le 5 onde del movimento impulsivo principale vengono identificate con dei numeri, le 3 onde del movimento impulsivo secondario vengono identificate con le lettere A,B,C. Attraverso la rappresentazione grafica di questa numerazione applicata al movimento del prezzo, ci si rende conto di come il metodo di analisi di Elliott consenta di visualizzare l’effetto dell’emotività degli investitori sull’andamento dei mercati in generale e dei singoli strumenti finanziari nello specifico. Infatti si delinea il fatto che i mercati sono in grado di passare da momenti rialzisti caratterizzati da euforia a rapidi movimenti ribassisti dovuti al panico degli investitori causando cadute dei prezzi repentine.

Questo aspetto relativo alla “velocità” in cui il prezzo si muove, ricalca quanto osservato anche da Charles Dow il quale spiegò che:

  • nella fase iniziale della prima onda il sentimento che caratterizza gli investitori è l’incertezza:
  • nella seconda che va nel senso opposto, avvengono delle prese di beneficio;
  • nella terza aumenta il volume di scambio ed in seguito i prezzi iniziano a salire;
  • nella quarta i grossi investitori iniziano a chiudere buona parte delle loro posizioni;
  • nella quinta ed ultima il mercato viene colto dall’euforia della massa che sospinge il prezzo verso il “cielo”.

Una volta spiegati i 5 movimenti della fase rialzista e del movimento principale, rimane da spiegare la psicologia dei 3 movimenti che caratterizzano il movimento ribassista.

  • L’onda A è in genere contenuta in quanto solo gli investitori più attenti hanno già individuato dei possibili ribassi in arrivo;
  • L’onda B rappresenta una piccola illusione per chi crede che i prezzi possano ancora salire e superare i massimi precedenti;
  • L’onda C devasta ogni speranza e brucia con vendite persistenti il capitale e la liquidità di molti che ancora erano psicologicamente legati al trend rialzista precedentemente in atto.

Le onde di Elliott all’opera

Il modo in cui Elliott suggerisce di visualizzare il movimento dei prezzi consente di comprenderne la dinamicità ed il modo in cui i prezzi si muovono. Ciò non toglie che non è facile riuscire ad avere una rappresentazione univoca di questa tipologia di numerazione ed è altresì complesso identificare l’inizio di un’onda.

Secondo molti investitori, più o meno famosi, l’impiego dell’analisi ciclica senza alcun altro metodo di analisi aggiuntivo non garantisce alcun successo sui mercati, anzi è più sinonimo di insuccesso.

Ciò che realmente può fare la differenza tra un investitore che guadagna ed uno che perde è ben espresso da LeBeau e Lucas i quali fecero proprio il motto “keep it short and simple”. Secondo loro, ed anche secondo noi, “una corretta ed equilibrata gestione monetaria, il lasciar correre i profitti tagliando le perdite ed una gestione oculata del rischio sono invece sinonimi di buoni risultati, tipici di un trader ed investitore disciplinato.”