I 7 errori da evitare nel trading

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7 errori nel trading da evitare

Quali sono gli errori nel trading che devo evitare nelle mie negoziazioni per essere un trader di successo?

È la domanda che ogni trader si pone prima di iniziare, ma cercando e leggendo di qua e di là non è facile trovare risposte soddisfacenti, non è vero? Oggi è il tuo giorno fortunato! Leggere e rileggere questo articolo ti consentirà di non commettere più quegli errori, differenziandoti da i trader che fanno errori comuni  che non permettono al tuo trading di spiccare il volo. Sei pronto?

Se pensi che questi argomenti siano troppo complicati per te e cerchi una infarinatura generale, allora ti consigliamo di consultare prima la nostra guida su come fare trading online.

1. Non saper individuare il Pivot Point

Il pivot point è il punto di incontro tra domanda e offerta. Rappresenta il punto di ingresso per trader esperti. La violazione di questo punto al rialzo o al ribasso apre le danze. In un bull market la violazione al rialzo di un pivot point deve essere accompagnata da volumi superiori alla media, statisticamente almeno un 80%. In un mercato al ribasso, invece, la violazione al ribasso non necessità di alti volumi, ma segue una logica inversa.

ll Pivot Point, quindi, è il punto di maturazione del pattern. In alcuni casi si verifica in concomitanza di trendlines e, spesso e volentieri, sono confermate dalle medie mobili. Quando si presenta un Pivot Point, se il prezzo dopo aver compiuto l’impulso ritraccia, per evitare la violazione del pattern  tale prezzo non deve andare al di sotto del prezzo di Pivot Point.

Vediamo un esempio pratico di Pivot Point:

pivot point


Notiamo come ogni singola violazione del Pivot Point porti ad un ampio movimento dei prezzi.

2. Non utilizzare lo stop loss: il più grave errore nel trading

Uno dei più gravi errori nel trading è quello di non utilizzare lo stop loss è l’errore madre di un conto trading portato a zero. Si tratta di uno dei motivi per cui si accumulano perdite, trade dopo trade, sessioni dopo sessioni. Da un punto di vista psicologico, è umano non accettare le perdite, ma in questo caso è necessario non  solo accettarle, ma anche limitarle. Tutto questo non fa parte del trader o investitore vincente.

Perdere fa parte del gioco. Non esiste nessun trader al mondo le cui negoziazioni non vanno mai in stop loss.  Possiamo paragonare il trading a una partita di tennis: il tennista dovrà tirare nel campo avversario più palline rispetto a quelle che manderà sulla rete, ma è fisiologico che non sempre funzionerà e qualche tiro non andrà a buon fine. Vediamo, inoltre, attraverso questo grafico, il non utilizzare lo stop loss cosa significa da un punto di vista puramente matematico (vedi tabella come recupero le perdite):

stop loss

Prendiamo il caso di un trader che sia entrato long sul petrolio, senza  piazzare uno stop loss, al breakout, la linea blu orizzontale, di area 54,00$ dopo il doppio minimo fatto registrare in area 43,50$. Il petrolio dopo una breve salita ha continuato la sua discesa fino ad area 26,00$ (linea rossa orizzontale). Cosi facendo il povero trader conteggia una perdita di oltre il 50% del suo investimento. A quota 26,00$ il petrolio ha fatto registrare un altro doppio minimo, un tipico pattern di inversione, da cui i prezzi sono ripartiti al rialzo arrivando fino alla famosa quota di 54,00$ e facendo tornare in pari la posizione al nostro amico trader.

Se quest’ultimo avesse utilizzato lo stop loss del 5%, ricomprando poi, seguendo la medesima metodologia di prima, al breakout di area 34,60$, segnata a grafico con una linea arancione orizzontale, avrebbe ottenuto per questo trade una performance positiva pari al 56%. Si tratterebbe quindi di una performance netta tra le due operazioni del 51% (56%-5% di stop loss), i numeri parlano da soli!

3. Non saper individuare il giusto rischio/rendimento dell’operazione

rischio

Prima di intraprendere qualsiasi operazione, il trader deve sempre tener presente la seguente formula matematica dell’R multiplo, così da compiere le sue negoziazioni in maniera razionale e profittevole. L’R multiplo indica il rapporto tra profitto e rischio. Il profitto deve essere sempre maggiore del rischio.Se:

  • 0 < RM < 1 → il rischio è > del rendimento
  • RM > 1 → il rendimento è > del rischio

I primi 3 errori visti fin qui sono collegati e la loro risoluzione determina maggiori profitti per il trader/investitore. Infatti:

  • La giusta individuazione del Pivot Point permette di entrare sul mercato con rischio ridotto
  • Uno stop loss più stretto permette di ottenere un R Multiplo più elevato
  • Un R multiplo più elevato darà maggiori profitti.

4. Far correre le perdite e tagliare i guadagni

La frase più nota ai trader è “tagliare velocemente le perdite e far correre gli utili”. Quando si evita di usare lo stop loss, chiudendo  la posizione appena conseguiamo un piccolo profitto, stiamo facendo esattamente il contrario di quella che è l’essenza dell’attività di trading/investimento.

Questo è un altro errore molto frequente tra i trader, portando a più perdite che vincite
Ricordiamo, inoltre, che tagliare velocemente le perdite, insieme all’eccellenza del timing delle entrate a mercato long/short e dell’applicazione di adeguati principi di Money Management sono i fattori di successo nel trading.

È uno degli errori del trading più frequenti ma occorre prendere familiarità con la giusta mentalità e il giusto approccio tecnico per evitarlo.

5. Mediare al ribasso

Il mediare al ribasso è un altro degli errori più deleteri che si possano commettere quando si opera sui mercati finanziari. Capiamolo subito con esempio:

mediare al ribasso

Prendiamo il grafico del Ftse Mib indice italiano. Consideriamo il caso di un trader che ha comprato il nostro indice a ottobre 2006, quando il prezzo ha rotto area 38.770 (linea blu orizzontale), investendo per esempio 5.000€. Questo trader sbaglia e non usa lo stop loss o  take profit,  con l’intenzione di mediare al ribasso qualora l’indice domestico dovesse scendere.

Il Ftse Mib, dopo aver guadagnato il 14%, ha avuto una inversione di trend. Il trader pensando che si trattasse soltanto di un ritracciamento, ha comprato un’altra “fetta” ponendo 5.000€ in area 33.000 (linea arancione orizzontale) per ridurre il prezzo di carico complessivo, e quindi  la media del prezzo.

L’indice continua a scendere. Così, in area 26.500 (linea rossa orizzontale) il nostro povero amico trader apre un’ulteriore posizione pari ad altri 10.000€, mediando il suo prezzo medio ponderato. L’indice si muove ancora al ribasso fino ad area 18.500, dove compra ancora l’indice domestico investendo altri 5.000€ del proprio capitale.

La discesa, però, sfortunatamente per il nostro amico trader, non si arresta fino ad area 12.500 (linea verde orizzontale). Ormai senza più speranze, investe i suoi ultimi 5.000€.
Risponderemo adesso ad una serie di domande che probabilmente vi sarete posti:

Qual è il prezzo medio di carico del nostro trader?
Andiamo con ordine e ricapitoliamo tutte le operazioni compiute da Gianni:

  1. 5.000€ in area 38.770
  2. 5.000€ i n area 33.000
  3. 10.000€ in area 26.500
  4. 5.000€ i n area 18.500
  5. 5.000€ in area 12.500

Per conoscere esattamente il prezzo di carico, sfruttiamo la media ponderata:

prezzo di carico
prezzo di carico

Svolgendo i calcoli, possiamo affermare il prezzo di carico è pari a 25.96.

Con quanto capitale è esposto?
In totale Gianni è esposto con un capitale di 30.000€.

Quanto sta perdendo Gianni a quota 12.500?
Quando il FTSE Mib arriva a 12.500, sta perdendo il 51.50% del sul investimento ovvero 15.450€:

(30.000€ X 51.50%) = 15.450€

Graficamente,  l’indice ha invertito la propria rotta impostandosi prima al rialzo e poi muovendosi in una fase laterale, ma il peggio deve ancora arrivare, e l’indice scende nuovamente.

Se il nostro amico trader non ha mai liquidato la posizione, poichè avrebbe dovuto farlo in forte perdita per il discorso fatto sopra,  ha tenuto fermo tutto il suo capitale per tempi non brevi, con un danno enorme anche in termini di mancati guadagni e/o rendimenti.
Spero di essere stato chiaro circa il deleterio errore di mediare al ribasso, in un ottica da trader.

6.Non seguire il trend di mercato ed anticiparlo senza attenderne le conferme

Tra gli errori nel trading più frequenti vi è quello di ignorare il trend, o anticiparlo senza una base. Prendiamo come esempio il seguente grafico dell’indice americano SP500.

anticipare il mercato

In questo grafico notiamo che l’indice negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale. È passato da quota 670 a quota 2130,  nel giro di soli  7 anni ha compiuto una performance del 220%. Osserviamo, inoltre, come dal 2014 al 2016 i prezzi si sono mossi lateralizzando, disegnando un rettangolo, noto come potenziale pattern di inversione o di continuazione del trend. Sul grafico è delineato dalle linee blu orizzontali.

In questa fase di mercato molti trader, pensando di essere in presenza di una fase di distribuzione che precede la discesa del mercato, si sono posizionati short, “scommettendo” sul ribasso dell’indice senza attendere la conferma da parte del mercato ovvero senza attendere la direzione (rialzista o ribassista) della rottura della figura che avrebbe sancito, con buona probabilità, la natura del pattern ovvero di inversione o di continuazione del trend in atto.

anticipare il mercato

Come possiamo osservare dalla figura precedente, successivamente, i prezzi hanno rotto il rettangolo al rialzo proseguendo il loro trend. Chiunque fosse short, si è trovato dalla parte sbagliata del mercato. Ecco perché è molto importante attendere le conferme da parte del mercato senza mai e poi mai anticiparlo.

Infine, tenete a mente il seguente slogan: “markets tend to trends“. Significa che esiste una probabilità maggiore che un mercato continui sul suo trend corrente, rispetto a quella relativa ad un possibile cambiamento di tendenza.

Il trader perdente pensa: “poiché un titolo o indice è cresciuto molto dovrà smettere di farlo”.

7.Non avere una propria metodologia (strategia) e/o non essere disciplinati e sistematici sul mercato

Con metodologia si intende l’insieme di regole operative e comportamentali che ogni trader si deve imporre. Vanno sempre rispettate con razionalità quando si opera sui mercati finanziari. Quali regole? Le regole operative, ovvero:

  • il momento di entrata sul mercato, sul breakout di una resistenza, sul breakout di un pattern, sul supporto, sull’incrocio delle medie ecc.
  • il livello di uscita dal mercato, per stop loss, per target ecc.
  • la percentuale rispetto al proprio capitale da investire per ogni singolo trade a seconda di quanto si vuole rischiare per quella singola operazione (stop loss),
  • a che livello incrementare o ridurre l’operazione
  • ecc..
regole trading

Molto importante per un trader di successo è  avere e rispettare la propria metodologia, affidandosi esclusivamente ad essa. Per esempio non si può essere un giorno fondamentalisti e un giorno analisti tecnici. Tanti trader, invece, operano sui mercati finanziari senza una precisa metodologia e strategia con ovvi deludenti risultati. Uno dei più grandi errori nel trading è proprio il fatto di non rispettare la propria metodologia.

Altri, invece, pur avendo una propria metodologia non sono disciplinati e pazienti sul mercato, ovvero non la rispettano. Si fanno continuamente influenzare dagli articoli di giornale, dalle news, dai rumors, dalle analisi fatte da altri trader, spesso senza fondamenti. Cambiare continuamente opinione sulla probabile direzione futura del mercato porta a perdite e a posizioni senza senso.

Tutto questo equivale ad essere trader perdenti ed è un altro dei tanti motivi per cui molti operatori continuano ad essere perdenti sul mercato anno dopo anno.

Appresi tutti gli errori che dovrai evitare nel tuo trading, puoi iniziare ad operare sui mercati finanziari in maniera consapevole attraverso questa piattaforma di trading .

FAQ

Cosa individuare e cosa saper utilizzare?

Per fare trading è fondamentale saper individuare il pivot point, ovvero l’incontro tra domanda e offerta, la violazione del pivot point significa per i trader l’entrata in un’operazione.
Oltre a questo, è importante determinare il giusto rischio/rendimento. Tramite la formula dell’ R multiplo, è possibile determinare il rapporto tra profitto e rischio, per un buon trade, questo deve essere maggiore di 1.
Infine è importante utilizzare e saper impostare lo stop loss adatto. Questo strumento permette di limitare le perdite in caso di movimento del prezzo opposto a quanto ci si aspettava. Un altro rischio di non usare lo stop loss è quello di chiudere la posizione appena si è in profitto, alla lunga, si tratterà di un’ operazione che è contro l’essenza del trading.

Perché non mediare al ribasso?

Acquistare sui ribassi senza liquidare le posizioni potrebbe farvi tenere fermo il vostro capitale per tempo, finché questo non torna in pari. Così facendo si andranno a bruciare possibili guadagni e rendimenti

Cosa succede se non si segue il trend di mercato?

Ignorando il trend o provando ad anticiparlo, significa non aspettare che ci siano conferme sulla direzione di mercato. Inevitabilmente, questo porta a delle perdite. Ricordiamoci che esiste una probabilità maggiore che il mercato segua il trend che ha intrapreso, più che un cambio di trend.

Cosa succede se non si ha una metodologia?

Seguire in modo razionale le proprie regole operative e comportamentali che ci si sono imposte divide i trader professionisti dai non disciplinati. Questa mancanza porta a trade perdenti, difatti cambiare spesso opinione, o non rispettare le percentuali che ci si era prefissato porta a ingenti perdite

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