Gli ETF hanno molto successo tra gli investitori per la loro varietà, liquidità e condizioni offerte. In questa pagina trovi tutte le informazioni che ti occorrono per investire in ETF e per comprendere meglio questo prodotto.
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Gli ETF o Exchange Traded Funds, sono dei fondi a gestione passiva. Il loro scopo infatti è quello di replicare le performance di un indice di riferimento, detto benchmark.
In pratica, il gestore del fondo deve semplicemente replicare le performance di un indice, come ad esempio un indice azionario.
Un ETF deve cercare di replicare un indice senza distaccarsi troppo da esso. Infatti, la legge prevede che si possa distaccare massimo del 1-2%.
Le quote degli ETF vengono negoziate in borsa allo stesso modo delle azioni, che rende la negoziazione molto più pratica e il loro mercato molto liquido.
Sul nostro sito abbiamo creato varie sezioni dedicate alle varie tipologie di fondi ETF. Qui sotto trovo una lista che li raggruppa per categorie:
In ciascuna delle pagine elencate qui sopra trovi il link verso gli articoli specifici dedicati ai singoli fondi.
Gli ETF presentano vantaggi importanti per gli investitori. Tra i vari, ecco i più importanti:
Si può sintetizzare quindi affermando che questi strumenti uniscano alla maggiore sicurezza dei fondi, le caratteristiche di praticità delle azioni.
Per investire sugli ETF si può procedere tramite l’acquisto diretto dal mercato oppure tramite CFD. Nel video tutorial mostrato precedentemente, mostriamo un esempio pratico di trading su ETF con una popolare piattaforma di contrattazione online.
Con l’accesso al mercato si acquistano quote dell’Exchange Traded Funds, mentre con i CFD si negozia al rialzo e al ribasso sul loro valore.
Tramite i CFD su ETF si può negoziare comodamente da un qualsiasi dispositivo connesso ad internet, che quindi può essere un computer desktop, così come un tablet o uno smartphone.
Un’altra caratteristica dei CFD su ETF è che consentono di operare con leva, utilizzando quindi solo una frazione del capitale richiesto per l’investimento tradizionale. Ciò significa che con i CFD il proprio capitale ottiene molta più forza e i risultati sono molto più rapidi (sia in profitto che in perdita).
Per approfondire: Cosa sono i CFD e come funzionano
A differenza dei fondi comuni d’investimento e delle Sicav, gli ETF sono a gestione passiva e sono quotati in borsa. La gestione passiva consiste nel fatto che il rendimento degli Exchange Traded Funds è legato alla quotazione di un indice di borsa, perciò il suo valore non deriva dalla abilità di contrattazione del gestore del fondo.
Quindi, anziché concentrarsi nel “vendere bene” il fondo, il gestore degli Exchange Traded Funds ha come unico obbiettivo quello di verificare e mantenere la coerenza del fondo con l’indice di riferimento ed effettuare tutte le operazioni necessarie affinché il valore dell’ETF si discosti da quello dell’indice replicato.
Ad esempio, quando un titolo compreso in un indice presenta forti variazioni dovute a acquisizioni, fallimenti, fusioni e altri eventi simili, il gestore dell’Exchange Traded Fund dovrà fare in modo che l’ETF riesca comunque a mantenere la quotazione dell’indice a cui fa riferimento.
Questa operazione, con cui si cerca di portare la quotazione dell’ETF il più vicino possibile a quella dell’indice replicato, si chiama ribilanciamento. E’ importante ripetere ed evidenziare che il ribilanciamento del portafoglio ETF non sarà mai una preoccupazione di chi negozia, ma soltanto del suo gestore.
Nel caso in cui ad esempio venga rimossa o aggiunto un titolo azionario ad un determinato indice di riferimento, sarà il gestore dell’ETF a provvedere all’inserimento dello stesso titolo azionario nell’Exchange Traded Fund, al fine di uniformare le performance di quest’ultimo a quelle dell’indice replicato.
La differenza tra il valore della quotazione dell’ETF e quella dell’indice benchmark deve essere necessariamente compresa intorno alle percentuali di 1 o 2%.
Alcune società di intermediazione offrono la possibilità di vendere ETF allo scoperto. Questa operazione è denominata tecnicamente Short Selling ed è utilizzata da molti come strategia di copertura.
Con gli ETF allo scoperto si può quindi aprire una posizione al ribasso, puntando cioè al ribasso di un determinato ETF e del suo indice di riferimento.
Nota: facciamo notare che con i CFD su ETF si possono aprire posizioni al ribasso (così come al rialzo) su tutti i tipi di ETF.
Così come le azioni, anche gli ETF possono pagare i dividendi. Questa è una caratteristica in comune sia con le azioni che con i fondi d’investimento. Gli Exchange Traded Fund che pagano i dividendi sono detti ETF a distribuzione, che si differenziano da quelli ad accumulazione.
Gli ETF a distribuzione sono impostati in modo tale da pagare i dividendi periodicamente, ogni qualvolta vengano staccati e pagati dalla società. Gli Exchange Traded Fund ad accumulazione sono invece impostati in modo tale che si valorizzi il reinvestimento.
Oltre a quelli “standard” vi sono anche gli ETF strutturati e gli ETF leveraged.
Gli ETF strutturati presentano delle caratteristiche molto particolari quali:
A differenza degli ETF normali, gli Exchange Traded Fund strutturati presentano un modello matematico più complesso. Ad ogni modo, poichè esso é deciso a priori, anche la gestione di tale fondo sarà di tipo passivo.
Che siano strutturati o meno, la riscossione delle quote degli ETF funzionano allo stesso modo. Infatti, queste possono essere create e riscattate continuamente da parte degli intermediari autorizzati, con l’assicurazione che il prezzo di mercato sia sempre corrispondente al Net Asset Value del fondo (NAV), e con la garanzia che (soprattutto nel caso degli strutturati) l’ETF sia liquido quando il mercato di riferimento.
Queste caratteristiche e soprattutto quella relativa al NAV riducono i rischi dell’investimento in ETF, sia che lo si acquisti a premio, sia che lo si venda a sconto.
Investire in ETF consente di poter prendere posizioni al rialzo o al ribasso su molteplici settori dell’economia internazionale che possono riguardare determinati paesi o zone, oppure riferirsi all’intero mercato. Proprio la sua composizione, data da un ampio ventaglio di titoli, consente di ottenere un’ampia diversificazione che riduce di molto il rischio dell’investimento.
Gli ETF azionari fanno riferimento a indici di azioni di un determinato paese oppure a indici internazionali. La composizione degli Exchange Traded Fund azionari fanno riferimento ad indici relativi a determinati settori di produzione oppure a zone geografiche.
Gli ETF su materie prime fanno riferimento a indici relativi a determinate materie prime. Ad esempio possono replicare indici che si compongono di futures, così come di azioni di società che operano in un determinato settore di produzione relativo alla materia prima di riferimento.
Gli Exchange Traded Fund obbligazionari replicano indici che si compongono di obbligazioni di vario genere.
Gli ETF valutari, adatti soprattutto per il trading piuttosto che per l’investimento, fanno riferimento al mercato dei cambi di valute e ad indici ad essi dedicati (come quello di Morgan Stanley).
Con il termine “ETF” si indicano ormai generalmente tutte le tipologie di strumenti finanziari che presentano le caratteristiche esaminate fino ad ora. Tuttavia, per completezza d’informazione, va indicata la presenza di ulteriori sigle, che indicano delle particolari tipologie di strumenti, simili tra loro. Tra queste vi sono:
Dopo aver visto cosa sono e come funzionano gli ETF, vi proponiamo un elenco delle migliori piattaforme di trading online che consentono di negoziare su questo particolare strumento finanziario. Ci teniamo a sottolineare che per fare trading su ETF in modo efficace è indispensabile affidarsi ad una piattaforma seria ed affidabile.
Alcuni broker online come Plus500 (uno dei migliori broker al mondo in quando a offerta di Exchange Traded Fund, solo negoziabili tramite CFD) offrono la possibilità di provare gratuitamente la piattaforma tramite un conto demo con fondi virtuali.
Tra le migliori piattaforme per fare trading su ETF consigliamo:
Sul nostro portale potrete trovare sempre aggiornamenti periodici circa i migliori ETF secondo le classifiche di rendimento rese pubbliche dai gestori degli stessi fondi.
Tra i più importanti gestori di Exchange Traded Fund va menzionato ad esempio la Blackrock, ovvero la più grande società d’investimento del mondo. Questa infatti gestisce la famiglia di ETF denominata iShares, un tempo nota come WEBS, i cui ETF replicano indici azionari e obbligazionari. Esempi alternativi agli iShares sono quelli dei ProShares (gestiti da una divisione del ProFunds Group), Lyxor, ETF Securities, HSBC, Source, Amundi, JPMorgan, Invesco.
I rendimenti degli ETF, espressi in variazioni percentuali, possono valere per periodi di tempo piuttosto brevi (es. mensili), cosÏ come più lunghi (es. annuali). Ogni anno non mancano ottime opportunità di investimento che partono da una base mensile e continuano su base annuale.
Per concludere l’argomentazione a proposito degli Exchange Traded Fund va menzionato il mercato ETFplus, ovvero il mercato regolamentato telematico di Borsa Italiana dedicato alla contrattazione in tempo reale degli ETF, sia normali che strutturati, ai quali si aggiungono gli ETF a gestione attiva.
Sul mercato ETFplus questi titoli vengono negoziati in Borsa allo stesso modo dei titoli azionari, perciò gli investitori possono procedere tramite i loro intermediari all’acquisto o alla vendita di ETF al prezzo di mercato, con il lotto minimo pari ad una quota.
Negli ultimi anni sono stati proposti anche gli ETF a gestione attiva o semplicemente “attivi”, che a differenza dei loro simili che replicano “passivamente” un indice, si propongono di replicarli “attivamente”, ovvero con una maggiore discrezionalità da parte dell’emittente.
Gli ETF attivi hanno l’obbiettivo di “sovraperformare” specifici indici azionari o obbligazionari, ovvero, in parole più semplici, fare meglio dell’indice replicato di riferimento.
Qui di seguito proponiamo un esempio di trading su ETF tramite CFD. I CFD consentono di negoziare al rialzo e al ribasso sul prezzo di un ETF.
Per prima cosa, accediamo alla piattaforma e selezioniamo l’ETF che ci interessa. Per farlo, basterà scrivere il suo nome all’interno della barra di ricerca situata in alto sulla piattaforma. Per il nostro esempio cerchiamo USO, un ETF dedicato al petrolio.
Quindi, clicchiamo sul risultato che ci interessa. Così facendo, accederemo alla pagina informativa in cui potremo consultare il grafico in tempo reale, i feed (i commenti degli altri utenti a proposito del gas naturale), le statistiche, analisi tecniche ed altro ancora.
Sulla destra troviamo il pulsante “Investi”. Cliccandoci su si accede alla finestra dell’ordine, in cui potremo impostare l’ordine di trading sull’ETF.
In questa finestra potremo decidere l’importo da investire ma non solo. Ecco tutte le voci che potremo applicare da questa finestra.
Per aprire la posizione, occorrerà cliccare su “Apri posizione”.
Una volta aperta la posizione, la potrai trovare nella sezione Portafoglio. Per chiuderla, individuala nel portafoglio, cliccaci su e quindi clicca sulla x.
come ogni investimento, anche gli ETF presentano dei rischi che è fondamentale comprendere.
*Aggiornato al 2024.