Per questo mese di gennaio 2015 abbiamo diversi titoli su cui giocare in Borsa e iniziare il nuovo anno di negoziazione nel modo giusto. Abbiamo scelto per voi delle azioni su cui investire in base ai dati più attuali, agli avvenimenti e alle dichiarazioni degli ultimi giorni.
Azioni FCA
Il primo titolo è quello di FCA, che inizia a giocare seriamente sia negli USA che in Italia. Proprio di ieri è la notizia che Marchionne assumerà 1500 dipendenti a Melfi, nell’ottica del nuovo ciclo di produzione che proverà a raggiungere la vendita di 5 milioni di auto nel 2015. Un risultato che sarebbe strepitoso ma che già da ora produce i suoi frutti per l’intenzione di raggiungerlo. Così, 1500 posti di lavoro darebbero nuova linfa all’industria dell’automobile italiana, che potrà contare anche su un periodo con i costi della benzina ai minimi storici, cosa che potrebbe contribuire (seppur minimamente) ad aumentare le vendite. La cosa certa è che la FCA cercherà di stare al passo con la BMW, la super concorrente tedesca, almeno in fatto di modelli prodotti e venduti.
Indice S&P500
Non è una novità che l’indice S&P500 possa portare dei benefici, ma il 2015 inizia con il vento in poppa. Questo vento ha visto passare la quotazione dell’indice Standard & Poor americano da una quota di circa 1700 (marzo 2014) a quella di quasi 2100 dollari. (fine dicembre 2014). Un risultato strepitoso per questo indice che comprende le 500 azioni delle società a più alta capitalizzazione statunitensi, che in questo momento vivono un momento particolarmente esaltante, sospinte da quasi tutti gli indicatori macroeconomici. L’indice S&P500 si presta bene sia per il trading online a breve termine, sia come alternativa al risparmio, attraverso la sottoscrizione di azioni tradizionali. Per il 2015, almeno per i primi 6 mesi, è previsto un trend al rialzo.
Eur/Usd
Finora abbiamo menzionato titoli al rialzo, mentre ora presentiamo un asset che dovrebbe andare al ribasso, seppur meno drasticamente rispetto a quanto è successo negli ultimi mesi. Infatti, attualmente la coppia valutaria Eur/Usd è scesa a 1,17$ mentre pochi mesi fa era sopra quota 1,40. Il ribasso potrebbe essere spinto dalla questione greca, ovvero dalle elezioni che si terranno in Grecia il 25 gennaio prossimo nelle quali il favorito è Tsipras, ovvero l’uomo che vuole chiudere gli accordi Europei e uscire dalla stretta dell’Austerity. Tsipras è infatti intenzionato a portare il debito pubblico verso un 80%, con una grande riforma del regime fiscale e benefici gratuiti per l’intera classe più povera, come ad esempio la fornitura gratuita della luce/energia elettrica.
In questi ultimi giorni si sono intensificati i botta e risposta tra Berlino e Atene, con delle dichiarazioni provenienti dalla segreteria della Merkel che vengono sistematicamente lanciate e smentite. Se da una parte si lanciano messaggi distensivi, dall’altra con smentite si continua a bacchettare. Se da una parte si parla di Grexit (Greece Exit), dall’altra si parla di Maastricht. Si noti bene che sia una voce che l’altra provengono da Berlino. Da Atene, invece, poche notizie. Eppure, dati i risultati causati sulle Borse Europee, non sembra che il fattore Grecia sia da sottovalutare così tanto. Sarebbe meglio, invece, seguire con più attenzione la campagna elettorale elleniche, magari spulciando i maggiori siti interni.
Attraverso il trading online si può negoziare da zero direttamente al ribasso, senza dover acquistare per poi rivendere. Perciò, chi desidera giocare al ribasso su Eur/Usd può farlo selezionando l’asset (Eur/Usd) sulla piattaforma di trading e aprendo una posizione di tipo “vendi” o “short”. Si tratta di una negoziazione, questa, consigliata soprattutto per breve periodo (non brevissimo) in modo che si aspetti l’esito delle votazioni in Grecia.
Questo lento viaggio verso la parità con il dollaro, sembra ottenere più consensi che critiche, in quanto si sta avendo un respiro più rilassato dell’export.
DAX
Il DAX è l’indice azionario della Borsa tedesca. Per quanto riguarda la Germania, vanno considerati alcuni indicatori macroeconomici appena pubblicati che aiuteranno sicuramente l’andamento dell’indice. Il primo indicatore è quello della disoccupazione, che ha segnato un record in positivo, con un calo al 6,5%, meno della metà di quella italiana. Un altro fattore è quello del pareggio in bilancio (il primo in 45 anni). Questo risultato è arrivato anche grazie ai cali d’interesse sul debito, dalla minor spesa pubblica nel 2014 e dall’aumento degli introiti fiscali superiori alle attese.
Tutti questi elementi sono ottimamente propedeutici per un rialzo del DAX. La Germania viaggia ad un’altra velocità e poco influiranno su questo particolare titolo le altre borse. Probabilmente, nel caso dalla Grecia arrivino risultati contrastanti con una “pace dei sensi”, il DAX potrebbe avere qualche contraccolpo in linea con gli altri indici. Tuttavia, questo pericolo riguarderebbe soltanto i primi giorni di difficoltà per via del sentiment. Quindi, in definitiva, al rialzo. A partire da oggi oppure dal post elezioni greche, magari approfittando proprio di qualche ribasso interessante che abbasserà i prezzi sul mercato.
Titoli Bancari Italiani
Anche qui andiamo al ribasso. Spiace dirlo ma anche se sono previsti periodi positivi per via del PIL che crescerà (dovuto al crollo del prezzo del petrolio) ed altri fattori (si spera negli effetti positivi del Jobs Act!), ma siamo abbastanza certi che una probabile vittoria di Tsipras affosserà le Borse Europee ma soprattutto i titoli bancari italiani, che sono in assoluto quelli più sensibili. Inoltre, i titoli bancari sono le colonne portanti dell’andamento del FTSE Mib, che ne viene quasi sempre influenzato. In vista delle elezioni Greche, quindi, punteremmo per un ribasso temporaneo a cavallo delle stesse. La scelta di più titoli bancari offre anche una buona diversificazione del portafoglio.