In questo articolo forniamo una piccola guida al mercato spot, in cui ti spiegheremo cos’è e come fare spot trading. Forse lo hai conosciuto con il termine “mercato a pronti”.
È bene sapere che la stessa tipologia di strumento finanziario può essere negoziato in mercati diversi. Ad esempio il petrolio può essere acquistato nei mercati spot come sottostante o bene primario oppure nei mercati a termine tramite derivati come futures o opzioni.
In questo articolo ci concentreremo sul mercato spot e su come fare trading sui beni disponibili. Per consultare la lista dei migliori broker con cui fare trading puoi consultare la nostra pagina dedicata alle migliori piattaforme trading in Italia.
Indice
Cos’è il mercato spot?
Il mercato spot è un mercato in cui si possono acquistare asset finanziari con pagamento e consegna immediati. Per tale motivo, è anche conosciuto come “mercato a pronti”.
Con il termine spot ci si riferisce anche al prezzo pagato contestualmente all’acquisto o alla vendita di un bene; ovviamente questo prezzo cambia in continuazione, soprattutto se i volumi di scambio sono alti.
Il mercato spot si differenzia dal mercato a termine per il fatto che nel secondo caso, il bene viene solo “opzionato”, viene cioè concesso il diritto di acquistare o vendere un asset ad un determinato prezzo entro una certa scadenza.
Alcuni esempi di beni negoziabili nei mercati spot sono azioni, criptovalute, materie prime.
Mercato spot: è probabile che tu abbia iniziato proprio da qui
È probabile che tu abbia già dimestichezza con il mercato spot. Hai acquistato un’azione tramite la banca, delle criptovalute con un Exchange oppure oro fisico tramite una società privata abilitata? Allora hai fatto un’operazione in un mercato spot.
La maggiore fruizione rispetto al mercato a termine è probabilmente data dal fatto che lo spot ha un’operatività più immediata e una maggiore diffusione tra i mass media: è molto più facile diffondere la notizia di un incremento del valore nel mercato azionario piuttosto che di un rialzo dei futures del petrolio.
E’ possibile effettuare trades anche al di fuori delle borse ufficiali, ovvero scambiando i propri asset direttamente con altri trader o broker tramite l’OTC, Over The Counter (lo vediamo nel dettaglio più avanti).
Scambiare asset in un mercato spot: lo spot trading
L’operazione più intuitiva che si può fare con lo spot trading è acquistare uno bene per cercare di venderlo ad un valore maggiore successivamente. La differenza tra il valore del venduto e quello a cui abbiamo acquistato costituirà il nostro guadagno.
Si può essere anche ribassisti o andare short, ovvero “farci prestare” un asset dall’intermediario finanziario, venderlo ad un prezzo che consideriamo alto e ricomprarlo ad un prezzo più basso; la differenza venduto – acquistato sarà il nostro profitto.
Lo spot trading è per principianti?
Lo spot trading è sicuramente più intuitivo, più semplice, quello con cui siamo abituati a pensare quando iniziamo a fare trading. Più semplice però non significa che è più semplice guadagnarci.
È vero che molti trader inizieranno il loro percorso dai mercati spot, ma è anche vero che professionisti e grandi fondi di investimento difficilmente rimangono fuori da questo profittevole mercato.
Ci sono 2 modi per fare spot trading:
- Nei mercati regolamentati;
- Tramite OTC.
Inoltre è da evidenziare che gli intermediari possono essere centralizzati o decentralizzati.
Spot trading tramite intermediari
Il modo più comune per fare trading in un mercato spot è fare riferimento ad un intermediario che può essere una banca, un broker o un exchange. Se ad esempio voglio comprare delle azioni Apple, posso fare riferimento alla mia banca che accederà al NYSE, ovvero il mercato spot.
Gli intermediari possono essere centralizzati e decentralizzati o un misto. Ad esempio Binance è sostanzialmente centralizzato ma offre anche servizi decentralizzati come il portafoglio Trust Wallet e sta sviluppando Binance DEX, un exchange decentralizzato che si basa sulla blockchain Binance Chain.
Il discorso centralizzati/decentralizzati ha senso soprattutto in ambito criptovalute.
Un intermediario centralizzato permette lo scambio di asset e fa da tramite ai trader e ne custodisce i beni. Quindi è molto importante che sia affidabile e performante e con costi di commissioni contenuti.
Un exchange decentralizzato si basa sulla blockchain per supportare gli scambi. In sostanza gli utenti non devono depositare fondi e possono acquistare e vendere direttamente tramite i loro portafogli digitali tramite gli smart contract.
Exchange centralizzato vs decentralizzati
Conviene fare spot trading tramite intermediari centralizzati o con i decentralizzati?
Sai già la risposta: dipende.
Dipende soprattutto dalle tue attitudini, da come sei abituato, da quanta consapevolezza hai in materia di trading, se sei in grado di conservare una chiave scritta su un pezzo di carta oppure se preferisci avere tutto al computer anche se rischi di essere attaccato da un hacker.
I parametri di scelta sono soprattutto sicurezza e praticità. Se opti per il centralizzato avrai la massima comodità ma non hai controllo totale sui tuoi asset. Se scegli il decentralizzato sei più libero ma anche più responsabilizzato.
Tieni conto che più aumenta la sicurezza e più gli strumenti diventano “scomodi” (più password, più strumenti software, più gestione ecc.).
Mercati regolamentati vs Over The Counter
Mercati regolamentati
I mercati regolamentati devono rispettare requisiti su operatività, quotazioni, per essere qualificati come intermediari, come effettuare le negoziazioni.
Fare spot trading in mercati regolamentati è considerato più sicuro. Ecco alcuni dei principali:
- Chicago Board of Trade;
- Chicago Mercantile Exchange;
- Nasdaq;
- New York Board of Trade;
- New York Mercantile Exchange;
- New York Stock Exchange.
In Italia l’ente preposto alla regolamentazione è la Consob.
Mercati OTC
Il trading over the counter (OTC) è un tipo di operatività che non fa riferimento a mercati regolamentati, fuori dalle borse ufficiali.
Curiose le ipotesi sull’etimologia della parola over the counter: una fa riferimento a quando le contrattazioni proseguivano sui banconi del bar dopo la chiusura della borsa un’altra sembra richiamare l’espressione adottata nelle farmacie per i prodotti da bancone (“sul bancone”), per i quali non è necessaria la prescrizione del medico e i cui prezzi non sono controllati; un’altra ancora ha origini nella borsa di Chicago; un’altra alla chiusura dei mercati si andava in una sala che aveva un grande orologio (counter).
Quale che sia l’origine del nome, è importante sapere che gli scambi avvengono direttamente tra i trader tramite scambio di messaggi o telefono o per email oppure tramite broker abilitati e non passando per una borsa ufficiale.
Spesso nel OTC si ottengono prezzi migliori perché si evita lo slippage, ovvero quando il prezzo si muove in modo sostanziale subito dopo aver effettuato un ordine a mercato.
Conclusioni: spot trading vs trading a margine
I vantaggi dello spot trading sono facilità d’uso, rischi generalmente minori, ideale per gli investimenti a lungo termine.
Di contro, non si sfrutta la leva finanziaria, devi gestire il bene che possiedi, alcuni mercati o intermediari non permettono di andare short.