Broker Market Maker: come funziona? C’è conflitto d’interessi?

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Broker Market Maker come funzionano

In questo articolo approfondiamo il concetto di broker market maker. Vedremo cosa è un broker market maker, in che modo “crea il mercato” e se vi sono conflitti d’interesse tali da poter inficiare la sicurezza del proprio trading.

Cos’è un broker market maker?

Un broker market maker è un broker che “fa il mercato”, nel senso che fissa i prezzi di acquisto e vendita attorno al prezzo reale dell’asset. Chi fa trading on-line con CFD avrà notato che per aprire una posizione al rialzo (compra) o al ribasso (vendi) vi sono due prezzi diversi. Lo vediamo meglio in questa figura.

I prezzi vendi e acquista di un broker market maker

Come si può vedere c’è un prezzo “Vendi” (per aprire posizioni al ribasso) e un prezzo “Acquista” (per aprire posizioni al rialzo).

Entrambi i prezzi si distanziano nella stessa misura dal prezzo di mercato dell’asset. Infatti, se si fa una media dei due prezzi si otterrà il prezzo di mercato.

Prendiamo come esempio l’EURUSD. Nella figura appare 1,20508 (Vendi) e 1,20516 (Acquista). Ebbene, lo spread ovvero la differenza tra i due prezzi è di 0,00008 che diviso a metà fa 0,00004. Ciò vuol dire che il prezzo reale sarà di 1,20512.

La differenza tra il prezzo di mercato e il prezzo vendi o acquista rappresenta il profitto del broker.

Nel momento in cui si apre la posizione, lo spread produrrà un costo che verrà contato come perdita nel conto profitti/perdite dell’operazione. È per tale motivo che, una volta aperta una posizione, questa apparirà subito in perdita.

Spread Market Maker da un punto di vista tecnico

Ma cosa rappresenta lo spread market maker da un punto di vista prettamente tecnico nel trading online? Si tratta della differenza tra il prezzo al quale il Market Maker (MM) è disposto ad acquistare e quello a cui è disposto a vendere. In pratica, lo spread tra bid e ask al quale i MM sono disposti a impegnarsi.

Come abbiamo visto, lo spread va a definire al tempo stesso il profitto per il market maker. Si tratta a tutti gli effetti di una compensazione per il rischio nell’attività di market-making. Ed è per questo lo spread cresce col crescere del rischio. Più un mercato è rischioso (es. criptovalute) più è ampio lo spread del market maker. Più è volatile un mercato, più lo spread è ampio.

Ma alle volte può non dipendere dalla volatilità. Infatti, lo spread può salire anche in base alla liquidità di un asset.

Un aspetto dello spread che pochi considerano

È vero che con degli spread molto bassi il trading conviene, tuttavia se un broker offre solo spread convenienti potrebbe avere maggiori problemi di solvibilità. Ad esempio, se in un dato momento un numero enorme di trader andasse in profitto per una variazione repentina di una asset sul quale molti di loro stanno investendo, il broker potrebbe ritrovarsi a dover rincorrere tale situazione e nel peggiore dei casi diventare anche insolvente. Certo, con i broker regolamentati c’è una garanzia ma non va comunque oltre determinate quote.

Quindi, l’ideale per operare in totale sicurezza è quella di operare con un broker che offra una via di mezzo: buoni spread, ma non troppo. Inoltre, se offre un ottimo servizio di trading (ad esempio copy trading, analisi tecniche gratuite ecc.), lo spread si potrebbe “pagare da sé”.

Esempi in tal senso nel trading online con CFD sono i broker eToro (che offre numerosi servizi per gli utenti tra cui il copy trading e analisi tecniche gratuite) e Plus500 (che offre spread convenienti ma equilibrati)

Più che altro, occorrerebbe ottimizzare la propria operatività al fine di non farsi penalizzare troppo dallo spread. Infatti, se ad esempio si opera con criptovalute, è inutile aprire più posizioni in un giorno, poiché la somma degli spread molto probabilmente supererebbe i ricavi.

Market Maker: qual è il ruolo del broker?

Per completare la descrizione degli ordini Acquista e Vendi, essi rappresentano rispettivamente l’offerta di acquisto di titoli che i MM sono disposti a vendere, e l’offerta di vendita di titoli che i MM sono disposti ad acquistare.

In pratica, il ruolo di un broker market maker è quello di aggiungere liquidità ai mercati tramite la disponibilità all’acquisto e alla vendita di asset in qualsiasi momento (nei limiti della giornata di contrattazione).

Anche se vi sono casi in cui lo spread sia di pochissima entità (come nel Forex), i broker Market Maker cercano di trarre profitto nel complesso in base al quadro generale degli asset offerti. Un quadro che tiene conto di migliaia di operazioni, in un arco temporale ampio.

Tuttavia, tale profitto non è sicuro perciò anche i broker si prendono un rischio. Per compensare tale rischio, come abbiamo già detto, c’è il costo dello spread (che rappresenterà momentaneamente il suo margine di profitto).

Una funzione, più che un ruolo, che hanno i market maker, è quella di muovere il mercato, rendendolo più liquido.

Esempio di spread e guadagno di un market maker

Consideriamo per un determinato titolo azionario i prezzi di vendita e di acquisto rispettivamente pari a 190,10€ e 190,20€ con uno spread pari a 0,10€ (la differenza tra i due).

Ebbene, considerando questi dati, significa che il Market Maker è disposto ad acquistare il titolo azionario a 190,10€ (il trader vende), così come a venderlo a 190,20€ (il trader acquista).

In questo esempio, lo spread di 10 centesimi rappresenta il potenziale profitto per singola azione scambiata con il Market Maker. Quindi, nel caso in cui l’operazione riguardasse 10 azioni, il suo profitto in tale esempio (con lo spread a 10 cent) sarebbe di:

  • 1€ se si negoziasse su un valore pari a 10 azioni
  • 10€ se si negoziasse su un valore pari a 100 azioni
  • 100€ se si negoziasse su un valore pari a 1000 azioni

Conclusione: il market maker è in conflitto d’interessi?

In questo articolo abbiamo spiegato in dettaglio cosa fa esattamente il market maker. Abbiamo visto in che modo trae profitto, ma che allo stesso tempo è il suo mezzo di “sostentamento” e di garanzia di solvibilità nei casi più estremi di mercato.

Abbiamo inoltre visto come si crea il prezzo in base allo spread e al prezzo di mercato.

Alla luce di tutto ciò, possiamo affermare che il market maker è soltanto una tipologia di attore del mercato finanziario, che ha diversi scopi “propri” ma anche funzioni (produrre liquidità) e che consente agli utenti privati di accedere al mercato.

Quindi, quando si pensa al market maker come a “uno che fa i prezzi di mercato” non propriamente esatto. Il prezzo di mercato è uno: ciò che fa il market maker è decidere uno spread in base alle proprie politiche e strategie aziendali. Abbiamo visto come anche l’offrire solo spread bassi non sia l’ideale, in termini di sicurezza.

Ora veniamo a un punto fondamentale: per avere un market maker che offra tutte le garanzie necessarie su eventuali conflitti d’interesse è bene sempre rivolgersi a broker regolamentati in Europa. Sul nostro sito offriamo guide specifiche sui broker regolamentati e gestiti da società iscritte al registro Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa). Sul nostro sito sono anche presentate alcune delle migliori piattaforme per il trading online in Italia.

Quindi, in conclusione, non bisogna farsi prendere troppo dal termine “market maker” quanto più dall’effettivo grado di trasparenza e sicurezza offerte da un broker. Scegliendo un broker regolamentato, si può star certi che le politiche di market making risultino sempre nei limiti e secondo le leggi imposte dalle normative europee.

Scegliendo un broker regolamentato e quindi sicuro sarete voi, in base alle vostre previsioni rialziste o ribassiste, a decidere sul destino dei vostri investimenti.

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