Nzd Usd, il muro invalicabile

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Oggi affrontiamo l’analisi del cross valutario Nzd Usd. Siamo vicini a un livello critico da osservare con attenzione, vediamolo insieme.

Come sempre partiamo dall’analisi delle due valute separate:

-Nzd, la banca neozelandese, con buona probabilità possiamo definirla una delle banche centrali meno attive sul mercato internazionale. L’economia neozelandese vive un po di vita propria, non e mai sulle pagine dei giornali e ha una crescita abbastanza costante, senza tanti sballottamenti. Quindi dal fronte di politica monetaria non ci sono aspetti importanti da segnalare.

-Usd, qui la situazione invece si fa più interessante. Negli ultimi mesi abbiamo avuto un dollaro americano che si è rafforzato molto, dopo la fine del Quantitative easing e l’inizio della politica restrittiva sui tassi. Ora il mercato prova a scommettere ancora su un nuovo rialzo dei tassi nella riunione della prossima settimana della Fed? Questo è il quesito che si pongono la maggior parte degli operatori. Il punto, che l’economia va bene l’inflazione è sotto controllo, quindi sembra proprio che ci siano tutti gli ingredienti affinché la Fed, possa alzare i tassi in occasione del prossimo meeting. Anche perché attenzione che a breve ci saranno le elezioni del nuovo presidente americano, che quindi renderanno quasi impossibili nuovi ritocchi di politica monetaria. Quindi a nostro avviso, le probabilità di un rialzo dei tassi d’interesse nella prossima riunione sono abbastanza elevate.

Veniamo ora la configurazione grafica del cross valutario Nzd Usd:

-Notiamo che negli ultimi mesi, il grafico si trova in una lunga fase laterale.Ora noi non possiamo sapere se questa fase sia distributiva o accumulativa, ma per il momento sulle parti esterne del trend possiamo fare delle operazioni sfruttando questo andamento, con una profittabilità buona e un rischio basso. Nel dettaglio ora al livello di 0.68, ci troviamo nella parte alta di questo range e quindi possiamo aprire posizioni short, cosa che abbiamo fatto, con uno stop poco oneroso. La parte più delicata, la troviamo invece nella definizione del take profit, infatti non sapendo se questa sia una fase di accumulazione o di distribuzione ci troviamo nella condizione di navigare a vista. In queste occasioni quindi la soluzione ottimale è entrare sul mercato ed eseguire i prezzi aggiornado gli stops, ossia seguendo il prezzo in maniera graduale, di modo che in caso d’improvvisa inversione non si venga colti impreparati.