I prezzi del gas naturale sono crollati del 50% in meno di un mese

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I prezzi del gas naturale statunitense sono scesi da poco meno di 7 dollari per milione di unità termiche britanniche a metà dicembre, a 3,22 dollari oggi.

Il declino è ancora più grave rispetto al picco di metà agosto, con un calo del 68% rispetto ai 10,03 dollari per milione di unità termiche britanniche. Anche i futures del gas naturale europeo di riferimento sono scesi del 50% nell’ultimo mese.

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I prezzi del gas naturale hanno subito un’impennata nel 2022, quando l’Europa è corsa a riempire le proprie riserve in vista dell’inverno, mentre la Russia ha ridotto le proprie forniture a causa delle crescenti tensioni per la guerra di Mosca contro l’Ucraina.

Ma con i proprietari di casa che hanno utilizzato meno gas in questa stagione, la domanda è diminuita e l’offerta è aumentata, creando un potente catalizzatore per far scendere i prezzi.

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Ridimensionare le forniture di Gas Naturale

Per arginare un ulteriore calo, l’amministratore delegato di Chesapeake Energy, Nick Dell’Osso, sta esortando il suo settore a ridimensionare la crescita e a ridurre le forniture di gas per contribuire a bilanciare la domanda e l’offerta.

Dell’Osso ha dichiarato che i prezzi del gas naturale stanno inviando un “segnale molto chiaro” all’industria: la produzione deve diminuire. “La crescita dell’offerta di gas non è necessaria nel breve termine.

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Pensiamo che l’industria debba riconoscerlo e che possa ridurre la crescita nel breve termine”, ha dichiarato Dell’Osso in un’intervista rilasciata mercoledì, secondo quanto riportato da Bloomberg.

Dall’altra parte dell’Atlantico, le raffinerie si stanno preparando alla stagione della manutenzione. Secondo la Reuters, questa stagione vedrà il doppio delle raffinerie chiuse per riparazioni, per compensare i ritardi nella manutenzione durante la pandemia. Si produrrà meno benzina e gasolio e, di conseguenza, si esporterà meno in Europa.

La stessa Europa che, come Unione Europea, ha dichiarato un embargo sulle importazioni di carburante russo a partire dal 5 febbraio. La Russia è attualmente il principale fornitore di carburanti dell’UE, soprattutto di gasolio.

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