Commissioni e spread: con i CFD vale la pena?

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Informazioni su commissioni e spread cfd

I CFD presentano due tipologie di costo principali. In questo articolo analizziamo le due tipologie di costo e cerchiamo di capire se valga la pena fare trading online con i CFD oppure no.

Se cercate un broker che applica basse commissioni di overnight, potete valutare quelli presenti nella tabella qui sotto.

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Spread e costi di overnight

Lo spread è un costo che il broker applica al momento dell’apertura di una posizione. Questo varia a seconda dell’asset e a seconda della categoria dell’asset. Ne parliamo meglio qui sotto. Per approfondire, si può consultare il nostro tutorial sullo spread.

La commissione di overnight, invece, è un costo che viene applicato per ogni passaggio al giorno di contrattazione successivo. L’ammontare della commissione di overnight è ben più esiguo rispetto allo spread, perciò se si desidera tenere aperta la posizione anche nel giorno successivo, a livello di costi conviene tenerla aperta anziché pagare nuovamente lo spread per la riapertura. Per approfondire, si consulti il nostro articolo sui costi di overnight.

Spread: dipende dall’asset

Quando si parla di spread occorre evidenziare l’importante differenza in termini percentuali che sussiste tra le varie categorie di asset. Ad esempio, gli spread di Forex e criptovalute sono tra loro imparagonabili. Infatti, mentre lo spread delle coppie valutarie è di 0,0001 quello del bitcoin può essere di 150.

In termini percentuali, ciò che andremo a pagare sarà decisamente differente e lo vediamo meglio con le figure qui in basso.

Come primo esempio, vediamo lo spread percentuale applicato al cambio euro dollaro, da un famoso broker CFD, quale è Plus500. Vediamo che lo spread è indicato a sinistra in termini assoluti (cioè la differenza tra prezzo bid e ask) e a destra in termini percentuali. Proprio questa seconda voce ci consente di capire quanto andremo a pagare di spread. In questo caso è pari a 0,01%. Ciò vuol dire che a pagare per lo spread lo 0,1% rispetto al capitale nominale. Quindi, su 1.000€ di capitale nominale andremo a investire 33€ (per via della leva 1:30) e pagare 0,1 euro di spread.

dettagli spread euro dollaro

Qui sotto invece vediamo le stesse voci, però in riferimento al bitcoin. Come possiamo vedere, la situazione cambia radicalmente, poiché si passa dallo 0,01% dell’EURUSD allo 0,28% del BTC. La differenza è sostanziale. In questo caso, per aprire una posizione su un capitale nominale di 1.000€ dovremo investire 500€ e pagheremo 2,8€ di spread. Per altri broker, come eToro, questo è anche più alto (7,5€ per i CFD al ribasso).
Se si apre una posizione ogni tanto non è un problema. Ma nel caso si voglia fare trading intraday, occorre contare il costo giornaliero. Oppure, se si aprono diverse posizioni durante il giorno, la spesa sarà decisamente maggiore (es. 30 euro per 4 posizioni aperte sul bitcoin). In base al proprio stile di trading, si deciderà quale broker utilizzare. Per altre criptovalute, inoltre, lo spread è ancora più alto (es. 1,90% su eToro, quindi 19€ su 1.000€ investiti).

spread sul bitcoin

Come si legge questo dato? Beh, semplice: in termini di spread, fare trading sul bitcoin con i CFD costa molto di più rispetto a fare trading sul cambio Euro Dollaro (EURUSD). Inoltre, c’è da considerare anche che mentre col bitcoin la leva è solo di 1:2, con l’EURUSD la leva arriva a 1:30 anche per i conti base (per i conti professionali arriva a molto di più).

Quindi, le differenze di marginazione sono sicuramente differenti, poiché in un caso i costi saranno molto più elevati che nell’altro (dove praticamente sono bassissimi).

Lo stesso discorso vale per le varie tipologie di asset negoziabili.

Gli spread applicati sulle varie tipologie di asset

Finora abbiamo visto a quanto ammonta in questo momento lo spread per bitcoin e EURUSD. Andiamo ora a vedere lo spread (e la leva) di altri asset importanti per ciascuna categoria.

Iniziamo con le azioni Amazon. In questo caso, vediamo che lo spread è pari a 0,75% quindi più alto rispetto a quello del bitcoin. Ovviamente occorre tenere in considerazione anche il valore del titolo, sul quale lo spread andrà a calcolarsi. Se aprissimo una posizione di 1.000€, lo spread sarebbe di 7,5€ su Plus500. La leva è pari a 1:5 quindi in questo caso investiremmo 200€ (ai quali sarebbero sottratti subito 7,5€ di spread).

Lo spread delle azioni Amazon

Proseguiamo con l’indice FTSE MIB (Italia 40). In questo caso, lo spread è molto basso, pari allo 0,09%, perciò per un investimento su un capitale nominale di 1.000€ investiremo effettivamente 100€ (per via della leva 1:10) e pagheremo un spread pari a 0,90€.

Lo spread dell'indice ftse mib

Infine, vediamo lo spread sul petrolio. In questo caso lo spread è pari allo 0,7%. Per un investimento su 1.000€ di capitale nominale, l’investimento effettivo sarà di 100€ (leva 1:10) e per lo spread si pagherebbero solo 0,7€.

Lo spread sul petrolio CFD

Da questi dati, abbiamo visto in che modo incidono gli spread con un broker in cui sono molto competitivi. La leva, invece, è comune a quella dei conti base di tutti i broker regolamentati.

Quanto pesano le commissioni dei CFD?

Le costi overnight, pesano davvero molto poco. Ciò lo si può vedere dalle immagini postate in precedenza. Nella parte sinistra si può notare la percentuale richiesta dalla commissione overnight. Nel caso più alto, quello del bitcoin, questa è pari allo 0,10%.

Ovviamente occorre considerare che, a differenza dello spread che è un costo che si applica solo all’apertura, il costo overnight viene applicato ogni giorno in cui la posizione resta aperta fino a chiusura (e quindi richiede lo scatto per il giorno successivo). Per fare un esempio coi dati del bitcoin, dopo 3 giorni in cui si tiene aperta la posizione si andrà a pagare 1€ al giorno (per una posizione con 500€ di margine con Plus500). Per questo, occorre pensarci due volte prima di mantenere una posizione aperta per troppo tempo.

Certo, occorre sempre considerare il broker con il quale si negozia, ma generalmente sono sempre molto bassi. L’importante è ricordarsi che per il weekend anche quando il mercato è chiuso occorre contare 3 scatti (al sabato, alla domenica e quindi al lunedì di riapertura).

Traiamo delle conclusioni

Alla luce di quando detto (e visto) fin qui, possiamo dire che senza ombra di dubbio i costi non influiscono molto sul trading con i CFD, a meno che si tengano le posizioni aperte molto a lungo. Questo vale molto di più quando si parla di criptovalute, i cui spread sono molto alti rispetto agli altri asset, al quale si aggiunge anche una commissione overnight giornaliera.

Per le criptovalute, quindi, si potrebbe preferire l’acquisto delle criptovalute al trading con CFD, anche se comunque le forti variazioni a cui sono soggette le criptovalute possono offrire guadagni potenzialmente alti tanto da far pesare i costi molto meno. Questa tuttavia è una condizione difficile, poiché nell’investimento occorre considerare anche il costo della commissione giornaliera.

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